Il punto sulle Regionali. Le incertezze che affliggono i partiti

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Una persona al voto

editoriale

  23 novembre 2019 08:26

di ENZO COSENTINO

Stiamo vivendo un periodo buio della politica italiana. Fatta da saltimbanchi. Chi è un saltimbanco? Chi cerca di soddisfare la propria vanità o le proprie ambizioni col ricorso a un esibizionismo parolaio e piazzaiolo. Momento delicato che dovrebbe far riflettere tutti i cittadini, sia quelli che vogliono esercitare il diritto di voto, sia quelli, soprattutto loro, che non intendono farlo. E già sono tanti questi ultimi. Ovviamente in una regione ad alto tasso di “mobilità” dei politici come la Calabria il fenomeno si dilata a vista d’occhio. Le elezioni regionali sono dietro l’angolo ed ancora i partiti sono alla ricerca degli equilibri interni alle prese con le tante contraddizioni che non depongono bene e non esaltano la maggioranza dei cittadini a riavvicinarsi a loro. Ma il tempo dei giochi di prestigio è scaduto. Si devono chiudere i cerchi che in ogni angolo della politica calabrese sono ancora aperti. Perché questa situazione degenerativa? A domanda trovi sempre chi facendo parte di apparati partici vorrebbe rispondere con due parole a volte impropriamente usate: strategie e tatticismi. Sarà!

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Il punto. Crescono le quotazioni elettorali del governatore Mario Oliverio che il suo (ex) partito- il Pd- ha messo fuori gioco per una ricandidatura alla presidenza. Oliverio dentro o fuori il Pd non demorde e avrebbe già quattro liste pronte per rilanciarsi nell’agone elettorale. E’ la spina nel fianco di un Pd debole. La giornata di oggi potrebbe registrare un incontro decisivo. Il segretario Zingaretti ancora non ha dato risposta alla richiesta, inoltratagli da un consistente gruppo di oliveriani, di indire le primarie prima di chiudere la partita con Mario Oliverio, ha “invitato” il presidente a Roma. Per dirgli cosa? Il solito “Mario, fatti da parte” e dai una mano al tuo Partito a rinnovarsi.”Proposta che da tempo è un ritornello e che lo stesso Oliverio e le sue truppe hanno da sempre rigettato definendola “indecente”. Il tempo stringe e quindi con o senza incontro nella capitale se la situazione dovesse restare immutata Zingaretti sarebbe pronto a formalizzare il nome dell’imprenditore Maurizio Talarico a candidato alla presidenza della regione Calabria. E nel Pd si avvierebbe anche un probabile provvedimento di espulsione sia per Oliverio, sia per quanti con tessera dem si presenterebbero nelle liste che appoggiano il Governatore. Che il Pd resti fuori dalla competizione elettorale calabrese è impensabile. Per Zingaretti relativamente alla nostra regione è una patata bollente.E diciamolo pure non soltanto per il segretario ma anche per chi in Calabria ha rappresentato e parlato per il Pd in assenza degli organismi statutari essendo il partito dem da tempo commissariato.

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Gli esponenti pentastellati di peso e con mandati parlamentari calabresi hanno avuto la meglio sulla posizione che il loro capo politico voleva far passare: 5Stelle in Calabria correrà alle regionali da solo quindi con il suo candidato presidente. Sarà il professore Aiello che si è preso comunque giorni per riflettere? Se dovesse declinare l’invito? Allora scatterebbe l’opzione della parlamentare Dadila Nesci che si è proposta per la candidatura.

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Nel centrodestra si ricorrerà all’estrazione del bussolotto fra i potenziali candidati ala presidenza che dovrebbero essere indicati da FI. Ci sarebbe anche il nome di un autorevole chirurgo calabrese che conosce  i problemi della regione  anche se eserecita la sua professione a Milano ed è molto vicino a Berlusconi . Potrebbe trovare il gradimento della Lega .

Lega che è al lavoro  per la lista con l'obbietivo di centrare almeno tre quozienti per il consiglio. Nel partito di Salvini  vi è la convinzione che i presupposti vi siano. FdI è in ascesa  ma qualche sentore di malcontento dei suoi iscritti vi sarebbe  e  motivato dal fatto che nella lista pilota potrebbero entrare personaggi di provenienza da altre esperienze in diverse sigle partitiche.

Gli indipendenti Tansi e Nucera da tempo già in campo e in campagna elettorale vanno per la loro strada certi di intercettare voti in quell’elettorato che dei pertiti tradizionali non avverte nostalgie.

Politica calabrese dunque alla resa dei conti e poi si parte per la incerta avventura elettorale. Incerta come il futuro della Calabria.

 

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