di PAOLO CRISTOFARO
Nessun risarcimento alla ditta che, a Scalea (CS), si era aggiudicata l'appalto per un terreno comunale dove sarebbe sorta la caserma dei Carabinieri. I giudici del Tribunale Amministrativo di Catanzaro hanno respinto, con sentenza emessa ieri (presidente: Giancarlo Pennetti; estensore: Domenico Gaglioti), il ricorso della società "Riviera del Sole S.r.l." contro il Comune, dopo l'annullamento dell'aggiudicazione della gara.
L'APPALTO PER LA CASERMA E I LAVORI PUBBLICI - Con un'asta pubblica, il 17 aprile del 2009, l'azienda si era aggiudicata "la proprietà del terreno comunale da destinare permanentemente alla sede della Caserma dei Carabinieri e dei relativi uffici e le cui modalità di intervento sarebbero state definite nel successivo contratto, per un corrispettivo di 396mila euro", riporta la sentenza. Il 4 gennaio 2010 la ricorrente proponeva al Comune di sostituire il pagamento del corrispettivo con la realizzazione di opere pubbliche, a scelta dell’amministrazione sulla base di una serie di progetti. La Giunta Comunale aveva accolto la proposta di sostituzione scegliendo un intervento tra quelli proposti, per poi approvare il progetto di regimazione delle acque, con un costo di 478mila euro, la cui parte eccedente rispetto al corrispettivo sarebbe stato posto in capo all’aggiudicataria. Ma il 26 marzo 2012, le deliberazioni erano state sospese dopo l'avvio di un procedimento penale, per turbativa d'asta, che aveva coinvolto il sindaco e il rappresentate della ditta. Il Comune ha chiesto poi il pagamento del corrispettivo dei 396mila euro del terreno, date le delibere sospese, ma l'aggiudicazione è stata successivamente sospesa per il mancato versamento della somma.
I MOTIVI DELLA BOCCIATURA DEL TAR- Per il Tar "l'azienda ricorrente sembra inquadrare il procedimento di vendita del suolo comunale in una più complessa operazione economica, comprendente l’acquisto del terreno, la successiva realizzazione di un ampio intervento edilizio, costituito dalla costruzione della Caserma e degli uffici dell’Arma dei Carabinieri", mentre invece, relativamente alla sola alienazione del terreno non ha riscontrato "da quanto prospettato, gli elementi per assumere una responsabilità imputabile all’amministrazione, né con riferimento all’elemento oggettivo (illegittimità dell’azione amministrativa), né in ordine all’elemento soggettivo (dolo o colpa). Ciò vale tanto per quanto riguarda le asserite perdite patrimoniali dovute ai costi di progettazione sostenuti per l’intervento (non risultando impegni da parte dell’amministrazione comunale), quanto per i mancati introiti dall’acquisizione del canone", si legge nella sentenza.
Le vicende giudiziarie legate a Scalea non sono soltanto amministrative. Il comune è stato negli anni precedenti interessato da inchieste che hanno portato al commissariamento dello stesso.
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