di EDOARDO CORASANITI
Il Tribunale Civile di Catanzaro ha rigettato il ricorso sul reclamo di Alessandra Infante, la dirigente dell'Inps licenziata perché senza titoli: difesa dagli avvocati Sandro Cretella e Francesco Saverio Marini, Infante aveva proposto l'annullamento del provvedimento di licenziamento.
Con le seguenti ragioni: il provvedimento le avrebbe creato un pregiudizio grave, imminente e irreparabile, tanto da provocare una compromissione dell'equilibrio psicofisico. E ancora, danni all'immagine, un ricovero conseguente alla perdita del lavoro anche per l'eco mediatica che la questione ha suscitato.
I giudici, però, non hanno individuato il nesso eziologico tra la fine del rapporto di lavoro e i problemi di salute portati all'attenzione del giudice, rigettando la richiesta di Infante e confermando l'ordinanza che a giugno aveva negato.
Nel corso del giudizio è intervenuto anche Maria Teresa Arcuri (con gli avvocati Susanna Simbari e Gianpaolo Stanizzi), collega di lavoro, che da sempre ha ribadito come il contratto della dirigente Infante fosse nullo dall'origine per mancanza del concorso pubblico. La signora Arcuri, per tale motivo, ha denunciato di aver subito violenze psicologiche da parte dell' Inps, come raccontato anche davanti alle telecamere della trasmissione "Le Iene".
L'ordinanza del 21 agosto, inoltre, ha condannato Infante e il Consorzio provinciale per i servizi sociali a pagare le spese di lite all'Inps, per un ammontare di 2000 euro.
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