Il Tribunale del Riesame di Catanzaro ha sostituito l'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa nel procedimento "Imponimento" nei confronti di Francesco Caridà, concedendo gli arresti domiciliari. E' quanto fanno sapere i legali di Caridà, Giovanni Vecchio e Sandro D'Agostino.
"Il Gip distrettuale aveva ritenuto Caridà quale intraneo alla cosca Anello, considerandolo come elemento di congiunzione affinché il clan potesse accedere alla realizzazione di importanti lavori edili sul territorio di Pizzo. Non a caso veniva dichiarata la gravità indiziaria per due ipotesi di estorsione, una ai danni della dirigenza dell'Eurospin (capo 2) e l'altra ai danni dell'imprenditore Avv. Renda (capo 3)", viene spiegato (LEGGI QUI L'INCHIESTA).
"Il Tribunale del Riesame, in accoglimento dei motivi dell'avv. Giovanni Vecchio e Sandro D'Agostino, ha escluso la sussistenza di gravità indiziaria in riferimento alla presunta estorsione all'Avv. Renda, relativa ai lavori di costruzione di un villaggio turistico, riqualificando il più grave reato di partecipazione ad associazione mafiosa in concorso esterno. In virtù delle sostanziali modifiche al quadro accusatorio la più grave misura della custodia cautelare in carcere è stata sostituita con quella degli arresti domiciliari".
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