di ANTONIO ARGENTIERI PIUMA
Mille forse anche più, i manifestanti che oggi pomeriggio si sono radunati in piazza prefettura a Catanzaro per rivendicare il diritto alla salute e urlare: “Calabria alza la testa”.
Una manifestazione colorata e composta da giovani e meno giovani calabresi nata dall’idea del direttore del Quotidiano del Sud Massimo Razzi e sostenuta da una serie di comitati territoriali calabresi che si sono fatti promotori e trascinatori di questa giornata di rivendicazione che ha visto la partecipazione anche di partiti, sindacati ma soprattutto di tanti sindaci giunti da tutta la Calabria, tra cui i sindaci di Cosenza, Reggio Calabria e Vibo Valentia, Franz Caruso, Giuseppe Falcomatà e Vincenzo Romeo.
Si parte con l’incontro in Prefettura tra il prefetto Castrese De Rosa i comitati organizzatori e si prosegue con gli interventi sul palco che danno il senso della frustrazione che si vive in Calabria a causa di una sanità pubblica a dir poco problematica.
“Il senso della manifestazione – dice Massimo Razzi - è quello di dire appunto: Calabria alza la testa e chiedere il rispetto dei suoi dirti in materia sanitaria che vengono calpestati, perchè quasi nulla funziona come dovrebbe. Aldilà della bravura del personale medico, la struttura sanitaria pubblica non va e ha troppe carenze. Questo gruppo di comitati insieme al nostro giornale ha spinto su questa idea per chiedere il rispetto dei suoi diritti che non possono essere sottoposti a questioni economiche perché la vita degli esseri umani vale di più dell’economia. La Regione continua a peggiorare e bisogna far qualcosa perché cambi. Ci faremo sentire. Il prefetto De Rosa è stato molto gentile e ricettivo e ha voluto sentire i diversi comitati. De Rosa ha dato la sensazione che le cose non vanno, d’altra parte basta sentire il comitato di San Giovanni in Fiore o quello di Polistena per capire che tante cose non vanno nella sanità. Inoltre, il prefetto di è impegnato a sottoporre la piattaforma alla Regione e al governo centrale e al presidente della Repubblica. Ci fidiamo e andremo a fare i passi successivi. I medici cubani non solo un male e aiutano, ma nel 2027 se ne dovrebbero andare via tutti. Ci sono concorsi da fare per i medici italiani e sono necessari incentivi e se ci vuole una norma nazionale che venga fatta”.
Il sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita nelle vesti di padrone di casa afferma: “Essere qui è un onore un orgoglio. Un grande gesto d’amore verso la nostra terra. Chi è qui lo fa perché ama la Calabria e non si rassegna a un destino di Serie B, ad una regione che tritura ed espelle i propri figli. E sempre più difficile curarsi e accedere al diritto alla salute. È la piazza dell’orgoglio di essere calabresi. È una piazza contro nessuno, ma è una piazza che vuole gli stessi diritti del resto del Paese. Il presidente Occhiuto dovrebbe sintonizzarsi col proprio popolo perché dobbiamo pretendere la che la sanità calabrese sia all’altezza di tutta quella del resto d’Italia. A Roma c’è chi invece crede che queste divisioni sono giuste. Dedico questa piazza a tutte le persone che potevano essere qui: una per tutte Federica Monteleone, una ragazza di 34 anni morta per mancanza di energia elettrica”.
Secondo il segretario regionale del partito democratico Nicola Irto “era doverosa la presenza del Pd perché la Calabria vive il dramma del diritto alla salute. Mai così in basso. Aumenta il debito sanitario e si scappa dalla Calabria per curarsi. Era gusto partecipare ad una iniziativa di popolo. Ci sono comitati spontanei che sono tantissimi che stiamo incontrando e danno voce a un dramma che i calabresi vivono. Rispetto agli spot che vengono fatti bisognerebbe dare ascolto a chi grida giustizia. Occhiuto lavora sui social ma la realtà è un’altra e cioè che la Calabria è al collasso. Nella gestione della sanità ha fallito”.
Dal canto suo, Sandro Ruotolo europarlamentare ricorda: “70mila calabresi sono costretti ad emigrare, il 7,3 per cento rinuncia alle cure mediche, un miliardo di euro per realizzare 5 ospedali e chi li dovrebbe fare? Il presidente della Regione Occhiuto che è anche commissario alla sanità. Che fine ha fatto la democrazia in questa regione? Un miliardo e centinaia di milioni per realizzare 5 ospedali sapendo che in Calabria sono state sciolte due aziende sanitarie pubbliche. Il campanello d’allarme è del procuratore nazionale antimafia. Grazie alla società civile che ha costretto la politica a scendere in piazza. La presenza del partito democratico oggi assume un carattere importante ma anche chi vota altrove dovrebbe stare qui. Noi siamo quelli che crediamo che l’Italia sia antifascista”.
Anna Laura Orrico, deputata movimento 5 stelle: “Il movimento 5 stelle ha aderito a questa manifestazione nata dal basso. Il sistema sanitario pubblico calabrese non funziona e fa acqua da tutte le parti. Con le sue dirette facebook Occhiuto s’incarta da solo perché a momenti decide di commissariare pure sé stesso. Ci sono fondi per incrementare la medicina di prossimità e ancora non è stato impegnato neppure un euro”.
Il segretario generale Cgil Calabria Gianfranco Trotta: “Oggi siamo in piazza per rivendicare una sanità più giusta che funzioni e dia certezze di cure ai cittadini calabresi. Il presidente Occhiuto dovrebbe ascoltare la piazza anziché buttarla in politica. Se ci sono responsabilità sono della politica da cui lui non è escluso perché è stato un rappresentante del popolo calabrese. Negli ultimi 15 anni, dieci anni la sua parte politica ha governato la Regione e il governo centrale”.
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