di STEFANIA PAPALEO
Un medico, due infermieri e un imprenditore. Ma anche un avvocato e un colonnello medico dell'Arma dei carabinieri. Favoreggiamento è l'accusa mossa ad Antonio Torchia e Ugo Vescio, i cui nomi compaiono nell'elenco degli indagati formulato dal procuratore aggiunto della Repubblica di Catanzaro, Giulia Pantano, che, insieme al sostituto procuratore Domenico Assumma, coordina l'inchiesta sull'allegra gestione del reparto di Oculistica del presidio ospedaliero di Catanzaro.
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Nessuna richiesta di misura cautelare, tuttavia, è stata avanzata nei loro confronti, in una fase delle indagini ancora in cerca di riscontri. Al momento, infatti, si parla solo di ipotesi, sulla base delle quali Vescio e Torchia avrebbero aiutato gli indagati a cancellare le tracce dei presunti reati commessi, occultando i "corpi del reato" e spifferando i dettagli delle indagini a loro carico. In tal caso, gli inquirenti tirano in ballo il carabiniere che, contattato da Scicchitano subito dopo il blitz nella struttura di Sellia Marina, gli avrebbe consigliato di occultare tutti gli apparecchi e i prodotti medici, spostandoli in altro sito nella sua disponibilità, nonché offrendo la sua disponibilità a rilevare ulteriori dettagli in merito all'indagine, da lui acquisibili in ragione del ruolo ed incarico ricoperto.
Analogamente, l'avvocato Torchia avrebbe aiutato i tre sanitari indagati partecipando in prima persona al materiale trasferimento dei materiali "incriminati" presso un immobile in cui Scicchitano aveva disponibilità di una cantina, nonché al loro successivo occultamento. ll tutto nel novembre 2022, data in cui è scattato il primo blitz nell'ambito del quale - è corretto precisarlo - l'avvocato Torchia aveva assunto la difesa di Scicchitano, forse per questo lasciandosi coinvolgere troppo dalle "gesta" del medico.
In ogni caso potranno essere gli stessi indagati a dare la propria versione dei fatti nel momento in cui saranno convocati a Palazzo di giustizia per essere sentiti, affiancati dai rispettivi difensori di fiducia, tra cui figurano gli avvocati Teresa Matacera ed Eugenio Perrone.
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