CATANZARO- Il presidente Nazionale di Unicef Italia Francesco Samengo ed il presidente della Commissione regionale della Calabria per l'emersione del lavoro non regolare Benedetto Di Iacovo hanno siglato un'intesa per il contrasto allo sfruttamento del lavoro minorile. Le parti, è scritto in una nota, "intendono, con questo protocollo, sinergicamente e concretamente realizzare, in linea con i principi di legalità, cittadinanza e Costituzione una serie di attività, ivi comprese quelle di studio e ricerca, nonché pubblicazioni di specifiche guide di contrasto al fenomeno sul tema del lavoro minorile, al fine di consentire, attraverso strumenti conoscitivi, alle istituzioni preposte le più idonee azioni di prevenzione e contrasto".
"Il lavoro minorile - hanno affermato Samengo e Di Iacovo - costituisce una piaga ancora molto dolente e viva in tutto il Paese ed in particolare nella realtà Calabrese e nel Mezzogiorno. Anche se, nella maggioranza dei casi non si tratta di uno sfruttamento spinto e selvaggio come avveniva all'inizio del secolo scorso e come tuttora si verifica in altre parti del mondo, tuttavia è un fenomeno che genera molto allarme sociale anche nella sua forma più sfumata che è quella del lavoro precoce". "Va poi sottolineato - ha evidenziato Di Iacovo - il fatto che anche se rari i fenomeni di sfruttamento veri e propri non mancano in contesti in cui si concentra un elevato livello di immigrazione illegale e di sfruttamento del lavoro soprattutto dei minori, figli di extracomunitari".
"E' l'istruzione pubblica - per Samengo - lo spartiacque capace di dare concreta attuazione alle esigenze di trasformazione della società e di un mercato del lavoro che non sfrutti i minori e che quindi diventi regolare e legale". "La scuola - per Di Iacovo - non può continuare a parlare il linguaggio di una pedagogia della conservazione sociale che trova esplicitazione soltanto nella gestione burocratica del sottosviluppo civile ed economico". "Il sistema pubblico dell'istruzione - hanno concluso i presidenti di Unicef Italia e della Commissione Emersione - deve ri-definire le proprie azioni educative lungo due assi portanti: da una lato la promozione di programmi di formazione finalizzati all'acquisizione di nuovi linguaggi e di codici normativi sia in materia di diritti del lavoro sia sulla cittadinanza attiva e tutela della legalità; dall'altro, l'interazione organica con il sistema produttivo e istituzionale, in modo da rendere effettiva la transizione scuola/lavoro". Le prossime tappe prevedono una campagna di animazione territoriale nelle scuole, anche attraverso il sostegno a progetti come "Liberi di Volare" che si prefigge di contrastare ogni forma di dipendenza patologica di minori, adolescenti e giovani studenti e ad altri progetti come quelli di contrasto al caporalato e allo sfruttamento di minori italiani ed extracomunitari, anche di strada.
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