Nei confronti dei nove indagati per i casi di intossicazione da botulino, con la morte due persone, la procura di Paola ipotizza a vario titolo i reati di omicidio colposo, lesioni personali colpose e commercio di sostanze alimentari nocive. L'iscrizione nel registro degli indagati, viene fatto rilevare, rappresenta un atto dovuto in vista di accertamenti irripetibili. Tra martedì e mercoledì, infatti, sono previste le autopsie delle due persone decedute ed ulteriori accertamenti sul food truck dove sono stati preparati i panini consumati dalle vittime e dalle altre persone rimaste intossicate. La Procura di Paola, diretta da Domenico Fiordalisi, ha individuato complessivamente 18 parti offese. Oltre ai due decessi, come emerso dalle attività investigative condotte dal sostituto procuratore Maria Porcelli, risultano 16 persone che hanno manifestato sintomi di intossicazione, di cui 14 ricoverate nell'ospedale di Annunziata di Cosenza. La vicenda, secondo la ricostruzione della procura, ha avuto inizio tra domenica 3 e martedì 5 agosto, quando le vittime e i contagiati hanno consumato un alimento potenzialmente contaminato, contenuto all'interno di alcuni panini venduti da un commerciante ambulante che operava con un food truck a Diamante. Tra le 24 e le 48 ore successive sono emersi i primi sintomi. Dopo i primi ricoveri presso l'ospedale di Cosenza, la procura ha disposto il sequestro del furgone adibito alla vendita ambulante, al fine di impedire la prosecuzione dell'attività e consentire i necessari accertamenti tecnici. Per i medici indagati la Procura vuole accertare se di Sarno e D'Acunto, morti dopo essersi recati in strutture sanitarie, hanno ricevuto o meno una diagnosi tempestiva. Su questo aspetto saranno fondamentali le verifiche sulle cartelle cliniche già sequestrate nei giorni scorsi. (ANSA).
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