Parlare di radici, per la Confederazione degli Italiani nel Mondo (CIM), presieduta da Federico Conte, non è un mero esercizio di memoria, ma un mandato operativo. La CIM — principale organizzazione degli italiani all’estero — riunisce e rappresenta circa duemila associazioni nel mondo, con l’obiettivo di promuovere e tutelare gli interessi della comunità italiana e di trasformare il senso di appartenenza in progettualità concrete.
In questa prospettiva, nei giorni scorsi ad Altomonte, pittoresco borgo calabrese della provincia di Cosenza, in occasione della ‘Giornata delle Radici’, è stato sottoscritto il Patto di Amicizia con l’Associazione Nazionale delle Città del Santissimo Crocifisso, presieduta da Giovanni Papasso. Un’intesa dal valore simbolico e operativo, pensata per rafforzare il turismo religioso e rinsaldare i legami culturali, sociali e spirituali tra le comunità italiane e quelle d’oltreoceano. Per la CIM ha presieduto la sottoscrizione Alessandro Crocco, presidente dell’organismo newyorkese e tra i promotori del gemellaggio; un passaggio che dà continuità al percorso avviato negli Stati Uniti lo scorso anno e suggellato dalla sua nomina ad Ambasciatore delle Città del Santissimo Crocifisso per la metropoli americana.
La città ha accolto con calore le autorità religiose, gli amministratori dei Comuni aderenti alla rete e le comunità italiane d’oltreoceano, in una giornata che ha riaffermato e rafforzato i legami di fede, cultura e identità. Tra i passaggi salienti: il gemellaggio ufficiale alla presenza del presidente Giovanni Papasso, del segretario Giuseppe Semeraro e di numerosi sindaci aderenti da tutta Italia; il Comitato di Oreland (Pennsylvania) con il presidente Nando Marino. Sono stati inoltre proclamati ambasciatori dell’Associazione Francesca Viceconte e Aldo Luongo. L’intera manifestazione, promossa dal Comune di Altomonte, è stata curata dal consigliere al Culto Giuseppe Capparelli.
«Come CIM New York – dichiara Alessandro Crocco – sottoscriviamo questo Patto nel solco della nostra missione: riannodare la diaspora alle comunità d’origine, perché ciò che siamo nel mondo torni a essere valore nei borghi, nelle parrocchie, nei distretti culturali. In coerenza con lo Statuto dell’Associazione delle Città del SS. Crocifisso, l’accordo riconosce alla nostra rete la qualifica di socio straordinario: non un ospite, ma un alleato che porta relazioni, competenze e progettualità condivise. Vogliamo che fede e identità diventino leve concrete di sviluppo».
L’intesa, a testimonianza di una collaborazione strutturale e duratura, affida alla rete italo-americana una responsabilità concreta: essere messa al servizio dei territori con una regia condivisa e con risultati misurabili nel tempo.
«La firma del Patto di Amicizia ad Altomonte – osserva il presidente CIM New York – apre un percorso comune fondato su amicizia, fede e identità condivisa. Le priorità sono nette: rafforzare il turismo religioso e i legami culturali, sociali e spirituali tra le comunità italiane e d’oltreoceano; valorizzare le radici; promuovere il turismo culturale, religioso e sociale; avviare iniziative congiunte per custodire e tramandare il patrimonio immateriale delle comunità e far conoscere e valorizzare quelli materiali. È un collegamento reale tra Italia e America che intendiamo rendere vivo e operante».
La chiusura è nel segno della reciprocità: «Il nostro compito è restituire. Restituire ai luoghi che ci hanno dato i natali ciò che abbiamo imparato nel mondo. Se la diaspora è un ponte, lo percorreremo in entrambe le direzioni: opportunità per chi è rimasto, appartenenza per chi è partito. Nel segno del SS. Crocifisso e della fede, la radice diventa strada comune».
In conclusione, il presidente Alessandro Crocco ha rivolto un saluto e la propria gratitudine all’On. Angelo Sollazzo, fondatore e già presidente della CIM, per l’impegno profuso, da sempre, nel promuovere iniziative di così alto valore. Ha quindi espresso un sentito ringraziamento a tutte le istituzioni e alle comunità intervenute, con particolare menzione al presidente Giovanni Papasso, al segretario Giuseppe Semeraro, ai sindaci presenti e al Comitato di Oreland guidato da Nando Marino. Un riconoscimento speciale è stato infine riservato a Giuseppe Capparelli, consigliere al Culto del Comune di Altomonte, per la regia appassionata e l’instancabile dedizione con cui ha curato l’intera organizzazione.
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