La Calabria punta sullo psicologo a scuola, Occhiuto: “Primi in Italia, mi auguro altri seguano”

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  09 giugno 2025 14:19

di MARCO VALLONE

Partirà da settembre il progetto pilota su scala nazionale che vede la Calabria come prima regione in Italia ad inserire la figura dello psicologo negli istituti scolastici di primo e di secondo grado. Il progetto, denominato “Discutiamone insieme-Lo psicologo a scuola”, è finanziato e promosso dalla Regione Calabria e verrà sviluppato d'intesa con l'Ufficio Scolastico Regionale e con l'Ordine regionale degli psicologi della Calabria.

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Lo scopo intende essere quello di promuovere il benessere psicologico dei ragazzi, mediante interventi di supporto individuale e di gruppo, oltre che di azioni di accompagnamento contestuali ai docenti e alle famiglie. Le specificità del progetto sono state illustrate in una conferenza stampa, tenutasi presso la Cittadella regionale a Catanzaro, dal presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, dall'europarlamentare Giusi Princi, dagli assessori regionali all'Istruzione e alle Politiche Sociali, Maria Stefania Caracciolo e Caterina Capponi, dal dirigente vicario dell'Usr, Antonino Cama, e dal presidente dell'Ordine degli psicologi della Calabria Massimo Aiello.

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Il presidente della giunta regionale calabrese, Roberto Occhiuto, ha tenuto a sottolineare come a sviluppare un progetto di questo genere la Calabria sia “la prima regione in Italia. Io mi auguro però che lo facciano tutte le regioni d'Italia perché c'è un grandissimo disagio tra i giovani: spesso questo disagio viene vissuto come uno stigma, anche dalle famiglie e dai docenti, e non è giusto che sia così. La mente umana è come qualsiasi altro organo: ha bisogno di cure e noi abbiamo deciso di investire 9 milioni di fondi europei per dare la possibilità ai ragazzi calabresi, nelle loro scuole, di avere uno psicologo. Nelle scuole medie e nelle scuole superiori”. Il progetto, attualmente, si svilupperà su tre anni, a partire dal prossimo anno scolastico, 2025/26, per arrivare sino all'anno scolastico 2027/28. Per ogni annualità saranno impegnati 43 psicologi assunti, attraverso le Asp territoriali, ciascuno a 36 ore settimanali, per un totale monte orario annuale di 7920 ore. Nel dettaglio gli psicologi saranno numericamente così distribuiti nelle varie province: Catanzaro 7,5 Cosenza 15 Crotone 4 Reggio Calabria 13 e Vibo Valentia 3,5. Le scuole che parteciperanno al progetto sono in totale 285, e ci si rivolgerà in particolar modo alle classi terze delle scuole medie e ai ragazzi del primo biennio delle scuole superiori. Le classi interessate, nel complesso, saranno quindi 2893.

“E' un progetto partito tre anni fa – ha commentato ancora il presidente Occhiuto – grazie all'intuizione della allora vicepresidente Princi. Abbiamo lavorato con l'Ordine degli psicologi e devo dire che c'è stata una fortissima accelerazione negli ultimi mesi perché io ho voluto che questo progetto potesse essere realtà nelle scuole a partire da settembre, quando inizierà il nuovo anno scolastico”. Con questa iniziativa si intende lanciare “un messaggio ben più ampio di quello che spesso le statistiche raccontano – ha rilevato Roberto Occhiuto – perché questo disagio psichico spesso è vissuto quasi come se fosse una cosa di cui vergognarsi, dai giovani ma anche dalle famiglie. E noi non vogliamo che sia così. Infatti nelle prossime settimane presenteremo un altro progetto che riguarda proprio lo psicologo di base. Bisogna fare una grande azione per rendere disponibile la salute mentale, la possibilità di curare la mente, a tutti e a prescindere dalle condizioni economiche. Ma bisogna fare anche un grande lavoro dal punto di vista culturale perché il disagio non sia vissuto come uno stigma, ma, appunto, come un malessere che si può e si deve curare”.

L'europarlamentare Giusi Princi, promotrice del progetto quando ricopriva la carica di vicepresidente della giunta regionale, ha definito quello presentato oggi come “un percorso di carattere strutturale perché per la prima volta la Calabria riesce, anche in questo settore, ad essere apripista a livello nazionale perché andiamo a lanciare lo psicologo scolastico in maniera strutturale e ordinamentale in tutti gli istituti scolastici della regione. Questo ci permetterà di andare a contrastare il disagio sociopsicorelazionale che vivono i nostri studenti, garantendo loro il benessere”. Giusi Princi ha successivamente evidenziato come i ragazzi tendano a vivere “una spersonalizzazione, perché sono sempre più figli del virtuale. Hanno un'educazione all'affettività che diventa educazione alla rete, che viene gratificata con la ricerca di like: questo va a determinare una non dovuta distinzione tra il reale e il virtuale. In termini semplicistici possiamo dire che sono offline nel mondo reale e online, costantemente, nel mondo virtuale: questa è una deriva pericolosa perché non li aiutiamo a fortificarsi, a crescere e a potenziare quella affettività, quelle emozioni che dovrebbero irrobustire la loro personalità. E questo poi si tramuta, lo vediamo, con il tasso di femminicidio che è evidente e va a celare uno stato di disturbo psicoaffettivo su cui non si è intervenuti quando si sarebbe dovuti intervenire, cioè durante l'età scolastica. Perché è l'età scolastica quella in cui si va ad annidare maggiormente quello che è lo stato di disagio. Per questo destiniamo gli interventi alla fase adolescenziale, quell'età in cui diventa più necessario fortificare i ragazzi a livello psicologico e affettivo”.

L'assessore regionale all'Istruzione, Maria Stefania Caracciolo, da parte sua ha evidenziato come oggi si dia “avvio a un progetto di grande rilevanza sociale. Lo facciamo da apripista a livello nazionale mettendo delle risorse concrete e tempestivamente fruibili. Lo facciamo convinti dell'importanza di intercettare il disagio sin dal primo momento e di trattarlo anche in modo adeguato, perché i professori sono bravissimi ed eccezionali ma non possono essere tuttologi. Ci vuole una preparazione particolare, una competenza particolare. Come Regione Calabria noi puntiamo allo sviluppo del nostro territorio e, a questo fine, è importante lavorare sinergicamente col mondo della scuola perché la scuola, come dice il nostro presidente della Repubblica, è lo strumento più importante di cui la Repubblica dispone per diffondere tra le nuove generazioni la legalità, la civile convivenza, il rispetto. Quindi lo facciamo convinti dell'importanza di questa azione per lo sviluppo del nostro territorio”. L'iniziativa, per tre anni, parte “in via sperimentale ma poi vuole essere strutturale” ha precisato, infine, l'assessore Caracciolo.

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