La Corte dei Conti "bussa" al Pugliese-Ciaccio. Avviato accertamento sui bilanci dell'ospedale

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L'ospedale "Pugliese Ciaccio"
  19 settembre 2019 22:00

di GABRIELE RUBINO

La Corte dei Conti bussa alle porte del Pugliese-Ciaccio. È arrivata ieri negli uffici amministrativi dell’ospedale cittadino l’avviso dell’apertura di un’istruttoria da parte della sezione Controllo dei giudici contabili per una verifica sull’operato dell’azienda ospedaliera. L’accertamento riguarderebbe essenzialmente gli anni dal 2017 fino alla prima parte del 2019. Ad aver indotto l’apertura del fascicolo sarebbero stati i verbali e i documenti allegati inviati dal collegio sindacale dello stesso Pugliese-Ciaccio.

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I RILIEVI SUL PEGGIORAMENTO DEI CONTI- Buona parte dei rilievi si concentrano sui conti in rosso dell’ospedale. Dall’adozione in ritardo del bilancio fino al consistente incremento del disavanzo. In effetti, nel giro di quattro esercizi il segno meno è sensibilmente peggiorato. Nel 2015 era -2,3 milioni, nel 2016 è schizzato a -17,4 milioni, nel 2017 era lievemente sceso a -12,9 e nel 2018 c’è stato un nuovo deterioramento. Meno 20,5, stando al bilancio approvato in estate (Leggi qui), che potrebbe essere rivisto in negativo fino a circa – 28 milioni di euro. Il previsionale del 2019 è stato presentato a -15,4 milioni. La Corte ha chiesto chiarimenti su questo trend negativo, così come approfondimenti su alcune voci più in dettaglio. La spesa del personale è oltre il tetto massimo (lievitando a 97,8 milioni nell’ultimo esercizio), i costi dei dispositivi medici (il caro su quelli in vitro) e la consistenza del fondo rischi sono alcune delle criticità scritte nel documento trasmesso dalla Corte dei Conti. Così come, riprendendo alcuni scritti del collegio sindacale, un presunto caso di frazionamento di una gara.

IL PUGLIESE PRONTO A RISPONDERE. DUE MESI DI TEMPO PER LE CONTRODEDUZIONI- Il clima in azienda non è dei migliori. Dopo la grana dei precari e i salti mortali per garantire i servizi nei reparti, l’apertura di questo fascicolo dei giudici contabili è un’altra tegola. Ad ogni modo, per le controdeduzioni c’è tempo da qui fino a due mesi. Dalla sede amministrativa di via Vinicio Cortese trapela che si risponderà ad ogni rilievo punto su punto. Sui problemi di bilancio, la “soluzione” graduale è il piano di rientro aziendale, adottato dagli ospedali calabresi con la supervisione di Agenas. Un riequilibrio spalmato nel prossimo triennio. La spiegazione sui buchi passati invece è la pluriennale “ingiustizia” denunciata dai vertici dell’ospedale di non adeguata assegnazione nel riparto del fondo da parte della Regione. Un ammanco di risorse che i due direttori generali degli ultimi anni (Panella e l’attuale Mantella) hanno lamentato nella relazione di accompagnamento agli ultimi bilanci quantificandolo in circa undici milioni in meno nell’ultimo biennio, nonostante l’aumento della produzione. Ci sono poi singole sfide come quella del credito di "sangue" da 4,5 milioni sugli emoderivati non riconosciuto dalla Mater Domini. Inoltre, il picco del disavanzo sarebbe in buona misura imputabile alle sopravvenienze passive (parecchi decreti ingiuntivi spuntati dopo anni). Una volta ricevuta la risposta dell’ospedale catanzarese la Corte dei Conti adotterà una delibera che può contenere prescrizioni e, nel caso più estremo, aprire il fronte di ulteriori verifiche sulla eventuale sussistenza di danni erariali.

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