La cultura popolare catanzarese protagonista nel libro di Bressi

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La copertina del libro di Silvestro Bressi, Venditori ambulanti su tre colli
  25 settembre 2019 12:52

"Un prezioso scrigno della cultura popolare catanzarese nel libro di Silvestro Bressi, Venditori ambulanti sui tre colli". E' così che nella sua recensiobe Michele De Luca descrive il libro di Silvestro Bressi. "Una peculiarità è presente, in modo assiduo, nelle ricerche sul folklore catanzarese realizzate, nel corso degli anni, da Silvestro Bressi, quello dell’osservatore partecipante. Se è pur vero che l’autore registra, con fedeltà scientifica, fatti, luoghi e circostanze che il tempo ha ormai cancellato, egli è sempre un osservatore attento che, narrando ai lettori episodi di vita vissuta, si compiace di descriverli, ma senza nessuna connotazione autocelebrativa, per il solo piacere di ricordare, preservare e conservare quella insolita e meravigliosa realtà. E vi è di più, poiché le sue precise annotazioni prendono vita dalle realtà scandagliate dall’autore nell’ambito dell’intero territorio calabrese e non solo".

"In tutto questo - prosegue De Luca - periodare il dialetto la fa da padrone, con modi di dire, interiezioni, tiritere e qualsiasi altra espressione che possa suscitare, nel lettore, un potente afflato, fino a spingerlo a far ritornare alla memoria ricordi lontani. Si veda, ad esempio, la potente intonazione di voce del venditore ambulante di pesce. Suono che sembra, ancor oggi, rimbombare nelle nostre orecchie, come se il personaggio descritto fosse solo a pochi metri da noi: Pisci d’o mara da Marina, bell’alici bell’alici… alici, sauri e vopi… si moticannu o anche u piscia, u piscia, pigghjativi u piscia! Come non vedere in questa colorita espressione l’elogio della “catanzaresità”, espressa con vocaboli del dialetto di Catanzaro: mara ‘mare’, moticannu ‘muovono’, piscia ‘pesce’!".

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Nel concludere la sua recensione, Michele De Luca sottolinea "lo stile spartano, tuttavia, non inficia assolutamente la ricerca, anzi le dà sostegno, perché, in un certo senso, è il modo schietto di esprimersi della gente del popolo. E Bressi lo sa bene, poiché non è, a caso, che egli, spesso, sembra essere in perfetta simbiosi con i personaggi da lui descritti. Un testo, dunque, singolare, che ci aiuta a comprendere e capire il nostro passato più vicino!".

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