La differenziata durante la pandemia e le opportunità per ripartire. L'ecowebinar dei Verdi Calabria

Share on Facebook
Share on Twitter
Share on whatsapp
images La differenziata durante la pandemia e le opportunità per ripartire. L'ecowebinar dei Verdi Calabria
L'ecowebinar organizzato dai Verdi Calabria

La gestione della raccolta differenziata calabrese a confronto con quella piemontese. Sono intervenuti i Verdi Pizzi e Casotti sulla necessità di superare il concetto di discarica verso quello di termovalorizzatore.

  23 aprile 2021 21:26

di ANNA TRAPASSO

Come è stata gestita la raccolta differenziata durante la pandemia e quali opportunità per la ripartenza. Se ne è parlato oggi in un "eco"-webinar organizzato da Europa Verde Calabria, un interessante confronto tra realtà diverse quanto a gestione dei rifiuti sia da parte delle amministrazioni che dei singoli cittadini. 

Banner

L'incontro è stato coordinato da Giuseppe Campana, Commissario regionale Verdi - Europa Verde Calabria e consigliere federale nazionale Verdi. Campana si è espresso in maniera univoca circa il tema della differenziata: "servono impianti di selezione e valorizzazione dei rifiuti, non discariche -ha detto- E ne abbiamo colpa tutti".

Banner

"Un tema gestito con approcci diversi in quanto la raccolta differenziata tocca il 50% in Calabria contro il 72% di alcune zone del nord Italia" -ha affermato Alessia Alboresi, consigliere comunale Corigliano-Rossano, che ha aperto il webinar condividendo li dati del territorio che amministra-  Durante la pandemia abbiamo capito quanto sia importante non solo differenziare meglio i nostri rifiuti, quanto produrne meno. Abbiamo preso cognizione della nostra responsabilità nei confronti dell'ambiente e della nostra stessa salute -ha continuato- Lo sconvolgimento dei processi di produzioni, quindi la minor possibilità di produrre, ci ha insegnato a reinventare i prodotti stessi, ad esempio il packaging, meglio se biodegradabile e che possa accompagnare con onestà intellettuale il prodotto bio. Questo è diventato fonte di studio, di nuove produzioni sostenibili e di lavoro. Ed è tutto ciò che dobbiamo diffondere attraverso tutti i canali di socializzazione e di comunicazione, in primis la scuola". 

Banner

A confronto con la realtà calabrese, quella piemontese. E' intervenuto perciò Alessandro Casotti, tecnico ambientale e componente di Europa Verde Torino, che ha condiviso la sua esperienza con la differenziata in Piemonte. "Fondamentale a mio avviso è l'atteggiamento che fa sì che ci sia parte della popolazione virtuosa e parte virtuosa solo in risposta ad un premio -ha detto Casotti- Ciò non vuol dire che non si debba dare una premialità al cittadino che si comporta bene, ma dovremmo essere in grado di far passare il messaggio che la raccolta differenziata e la gestione ambientale sono attività che rientrano nel nostro quotidiano. La raccolta differenziata deve diventare qualcosa di scontato. Perciò le amministrazioni si devono impegnare a costruire progetti ambientali con senno, così i cittadini andranno in maniera naturale verso un vivere più sostenibile. A Torino -ha concluso- non usiamo più le discariche, in quanto abbiamo il termovalorizzatore. Spiace vedere un’Italia a macchia di leopardo. Al nord abbiamo un certo numero di impianti performanti, qui in Calabria in questo particolare momento storico invece si riscontrano ancora difficoltà più profonde, perciò ritengo fondamentale spingere sulla differenziata, di basilare importanza".

A confrontare la differenziata del nord con quella calabrese, ed in particolare la realtà del suo territorio di appartenenza, quello di Biella, ci ha pensato anche Alessandro Pizzi, co-portavoce dei Verdi-Europa Verde Piemonte. Pizzi si è soffermato sui problemi organizzativi e di sostenibilità economica della differenziata. "Dovremmo anzitutto ridurre i nostri rifiuti, rispettando i limiti. Nel 2030, ad esempio, è previsto che non dovremo andare oltre i 100kg di rifiuti pro capite -ha spiegato- E’ importante il tasso di riciclo. Produrre tanti rifiuti vuol dire produrre tanta materia che non sarà riciclata. Quindi è necessario coinvolgere i cittadini nelle scelte: si tratta di una questione culturale, ma anche di analisi economica".

Appassionato come sempre l'intervento di Elisa Romano, dell'esecutivo nazionale Verdi: "La nostra storia politica ci ha consumato. La cattiva gestione dei rifiuti attanaglia da anni la nostra regione. -ha affermato- Se al webinar odierno fossero stati presenti i Verdi dei Paesi europei, sarebbero rimasti allibiti per il fatto che ancora parliamo di differenziata ed in queste condizioni in Calabria, mentre nel resto del mondo le infrastrutture diventano elettriche. E' grave che non si tenga conto della tutela della nostra salute in primis e delle notevoli potenzialità occupazionali frutto di una corretta gestione dei rifiuti".

In conclusione, le considerazioni di Silvestro Greco, direttore della sede romana e calabrese della Stazione zoologica Anton Dohrn: "temo che con il Recovery fund nasceranno inceneritori lungo tutta la Penisola. -ha detto- In Calabria ne abbiamo uno ma non abbiamo la discarica in cui trasferire le ceneri. Abbiamo perciò una concentrazione di contaminanti persistenti. Abbiamo bisogno di educazione ambientale, educazione civica, poichè i nostri amici piemontesi resteranno sconcertati non solo dall’abbandono dei rifiuti in discarica ma dell’abbandono per strada, cosa ancora più grave ed evidente. Tutti i nostri rifiuti vanno a finire a mare, specie nello Stretto di Messina, ove è stimato vi siano 123.000 frammenti di microplastiche per km di superficie, il 97% delle quali si depositano sul fondo e nei pesci".

"L’italia è il paese dell’ossimoro -ha affermato ancora Greco- il Paese in cui si spendono risorse per differenziare la plastica che poi viene bruciare. Io credo che non possiamo essere plastic free poiché ormai delle plastiche non possiamo farne a meno, ma dobbiamo pensare al "plastic no more", non produrre nuova platica, imparare a riutilizzare quella già esistente"

"Sostengo ormai da anni che occorra realizzare un impianto di compostaggio provinciale per eliminare il 46% dei rifiuti, ed enfatizzare la raccolta di prossimità. Infine fare nostro il concetto per cui non ci può essere salute dell'uomo senza salute degli ecosistemi: la raccolta differenziata è il contributo che tu dai alla tua salute. In Calabria purtroppo abbiamo indifferenziata ovunque".

"La Calabria è la regione con più alta vocazione di agricoltura calabrese. I produttori calabresi comprano il "compost" dalla Germania quando avremmo la possibilità di produrlo qui e di qualità. -ha concluso-Il compost qui avrebbe una valenza straordinaria. È un problema d scelte politiche, di capacità culturale. Bisogna coinvolgere i sindaci in prima persona, fornire però loro le risorse e gestire la programmazione in maniera consapevole". 

 

 

Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner