La disumanità dell’ergastolo ostativo e la tortura del 41 bis: la voce delle associazioni e degli avvocati di Cosenza

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La giornata di studi sul tema del 41 bis ed ergastolo ostativo al tribunale di Cosenza
  10 ottobre 2019 16:00

di GIORGIA RIZZO 

Il fine pena mai è tortura. E' alla luce di questa consapevolezza, affermata due giorni fa anche dalla sentenza "Viola contro Italia", emessa dalla Corte Europea dei Diritti dell'uomo, che si è svolta la giornata di studio su ergastolo ostativo e 41 bis, organizzata dall'associazione Yahirahia in collaborazione con la Camera penale e con l'Ordine degli avvocati, tenutasi presso la Biblioteca Arnoni del Tribunale di Cosenza. Presenti gli avvocati Vittorio Gallucci, Marcello Manna e Pietro Perugini, Giorgio Vianello Accorretti, Filippo Cinnante, Marina Pasqua, Giuseppe Lanzino, Valentina Spizzirri e della presidente della Corte di Assise di Cosenza Paola Lucente.

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Nelle vesti di mediatrice Sandra Berardi, presidente dell'associazione per i diritti dei detenuti Yahiraia Onlus e Francesca De Carolis, giornalista e curatrice dei libri "Diversamente Vivo" di Davide Emmanuello e Pino Roveredo e "Cento Giorni" di Claudio Conte. Proprio le testimonianze di Conte, ergastolano al regime ostativo ed Emmanuello, detenuto in 41 bis , riportati attraverso la voce della De Carolis, sono stati il filo rosso del seminario. 

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