«La struttura commissariale evidentemente non riesce a reggere la situazione». È quasi definitivo il giudizio di Dalila Nesci sul commissario alla sanità calabrese Saverio Cotticelli e il sub-commissario Maria Crocco. Il deputato del Movimento 5 Stelle lo ha detto alla Camera dei deputati chiedendo a gran voce l’intervento del ministro della Salute Roberto Speranza e del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese. Va avanti da qualche settimana, ed oggi c’è stata la replica (anche Francesco Sapia, LEGGI QUI), della fronda anti-Cotticelli di parecchi 5 Stelle calabresi. Il commissario scelto dagli stessi pentastellati, quando a capo del dicastero della Salute c’era Giulia Grillo che proprio oggi ha supportato la battaglia “politica” che Nesci sta conducendo contro il capo politico Di Maio per strappare la candidatura alla presidenza della Regione.
Tornando alla sanità, Nesci, nell’intervento in Aula, faceva riferimento alle proteste degli idonei andate in scena nelle ultime ore in Cittadella, schierandosi dalla parte dello scorrimento delle graduatorie e contro nuovi concorsi. In un successivo post su Facebook ha ribadito che «non basta aver fatto il “decreto Calabria” (di cui lei stessa è stata relatrice prima dell’esplosione del caso Scaffidi, ndr) per poter dire di avere risanato la sanità».
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