La "guerra" dei tirocinanti della Regione per le certezze lavorative

Share on Facebook
Share on Twitter
Share on whatsapp
images La "guerra" dei tirocinanti della Regione per le certezze lavorative
La Cittadella regionale a Catanzaro
  15 luglio 2019 08:58

"Siamo uomini e donne, precari a tutti gli effetti utilizzati dalla Regione come tirocinanti". Sono 6mila persone, calabresi che prestano la loro attività professionale presso: Giustizia, Miur, Mibact ed Enti pubblici e privati.

"Abbiamo accettato i tirocini formativi - scrive un gruppo di loro in una nota stampa - pur sapendo che si trattava di una vera e propria attività lavorativa, differente solo per inquadramento economico e contributivo, ma certi che le Istituzioni e i Sindacati, potessero nel mentre ricercare soluzioni definitive. Oggi registriamo un emendamento che prevede la procedura di inserimento a contratto indeterminato solo per i Tirocinanti della giustizia, mentre per i restanti soltanto silenzio. Non esistono tirocinanti di serie A e tirocinanti di serie B! Ci saremmo aspettati - prosegue la nota - che il Presidente della Regione Oliverio insieme ai sindacati e agli interessati si recasse a Roma, perché un grave danno discriminatorio si sta consumando. Noi tirocinanti (molti dei quali padri e madri di famiglia) chiediamo "umilmente" risposte riguardo alla ripresa delle attività di tirocinio (Miur e Mibact in primis ) e che la nostra dignità sia sostenuta da iniziative valide in termini di prospettive di lavoro future.”

Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner