Lamezia Terme invasa dai trattori dei manifestanti delle aziende olivicole calabresi che si sono ritrovati nella città della Piana per protestare, attraverso un serpentone di mezzi, evidenziando che "la maggiore produzione di olio di oliva in questa campagna appena avviata, sta determinando molto malcontento tra i produttori a causa del conseguente abbassamento del prezzo all’origine".
E così, il corteo si è messo in movimento da via del Progresso a Lamezia est, per giungere in piazza Italia a Lamezia sud, attraversando la città e confluendo nel quartiere scalo intorno alle 11,30.
Qui, l'intervento dei vari dirigenti regionali di Confagricoltura, Cia, Copagri, Alleanza delle Cooperative italiane. "L’aumento della produzione - hanno evidenziato - non è stato conseguito in tutti gli areali, visto che in alcuni di essi si registra invece un calo anche non irrilevante delle produzioni stesse. Notazione non trascurabile in quanto in questi areali il calo dei prezzi non può in alcun modo essere compensato neppure parzialmente da aumenti delle produzioni ed invece la concomitanza di calo delle produzioni e calo dei prezzi porta ad un elevato calo dei ricavi e della redditività, considerando i costi in lieve aumento come negli ultimi anni".
Si è parlato della "situazione di grandissima difficoltà. La Calabria è la seconda regione per produzione olivicola-oleria con il 13,4% dell’olio italiano prodotto ed una media nelle ultime quattro campagne di circa 43 mila tonnellate. Il numero di frantoi attivi è 692 il 15% del totale nazionale. La Calabria vanta più di 130 mila aziende olivicole che con una superficie di 184 mila ha riportano una superficie media pari a circa 1,41 ettari. Il settore olivicolo rappresenta oltre un quarto del valore totale dell’intera produzione agricola calabrese –al di sopra di altre realtà nazionali (ferme al 3,9%) – e nel complesso l’agricoltura vale il 6% circa dell’intero valore aggiunto prodotto in Calabria garantendo il 15% dell’occupazione della regione. L’olivicoltura calabrese sconta un ritardo in innovazione e mostra costi di produzione molto alti, in un contesto dove il volume prodotto decresce a due cifre anno dopo anno. Il costo di produzione elevato è stato più volte indicato come uno dei principali anelli deboli della performance competitiva regionale e nazionale”.
Una manifestazione partecipata, accolta anche dai produttori lametini che si sono uniti al corteo con bandiere e striscioni. (a.c.)
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