Nell'immediatezza della tragedia consumatasi il 17 giugno nell'Ospedale di Cetraro, la Regione si è immediatamente attivata, nella stessa giornata, chiedendo una relazione dettagliata ed inviando il proprio team 'rischio clinico'. Quanto emerso sarà messo a disposizione della task force inviata dal Ministero e che sarà presente domani mattina 24 luglio, insieme ai referenti del Dipartimento Tutela della Salute".
Lo afferma in una nota il dirigente generale del Dipartimento della Salute della Regione Antonio Belcastro in merito alla morte di Santina Adamo, di 35 anni, deceduta nell'ospedale di Cetraro (Cosenza) subito dopo il parto. "Lo stesso Dipartimento - prosegue - aveva già chiesto, nel febbraio scorso, sollecitata a maggio 2019, la verifica dei requisiti del Punto nascita, in modo da consentire al Comitato regionale percorso nascita di poter chiedere, al Ministero della Salute, la deroga prevista dall'art. 1 del D. M. 11.11.2015 per mantenere in attività punti nascita con volumi inferiori ai 500 parti/annui, in considerazione delle condizioni oreogeografiche difficili ed alla luce dell'indice di natalità espresso dal territorio. Solo in data 18 luglio l'Asp ha trasmesso il verbale della commissione, dal quale emergono alcune criticità, sia di carattere strutturale che organizzativo.
Il Dipartimento ha, pertanto, invitato l'Asp, stigmatizzandone la mancata tempestività, a determinarsi, sulla scorta di quanto previsto dalle vigenti disposizioni in materia, a predisporre i provvedimenti previsti dalla Legge regionale n. 24 del 18 luglio 2008 'Norme in materia di autorizzazione, accreditamento, accordi contrattuali e controlli delle strutture sanitarie e socio-sanitarie pubbliche e private', con particolare riferimento all'art. 14 (Vigilanza e controllo)". "Ovviamente - conclude Belcastro - se saranno individuate responsabilità non si faranno sconti a nessuno e chi dovesse avere sbagliato dovrà pagare".
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