La parola ai Presidi per l’apertura delle scuole a settembre: i problemi e le soluzioni
04 giugno 2020 09:52di Giovanna Bergantin
Un altro pezzo di scuola che ha non poche difficoltà è quella dei più piccoli che, per il dopo lockdown, tutti vorrebbero far rientrare a lezione, in presenza. Ma com’è la situazione? Altra Scuola, ma con argomenti che ritornano. “ La nota 1033 ha assegnato le risorse del Decreto Rilancio con la spesa imputabile sul funzionamento, per la formazione, forniture di dispositivi di protezione e igiene, acquisto di piattaforme e strumenti digitali, servizi di progettazione degli spazi didattici e arredi per le aree della didattica e adattamento degli spazi interni ed esterni, ma la somma erogata per ogni Istituto è stabilita sul numero degli Alunni non tenendo conto, invece, di quello dei plessi scolastici. – spiega con carte alla mano Andrea Codispoti, dirigente dell’Istituto Comprensivo Casali del Manco I e dell’IIS. “ E.Siciliano”, che somma Tecnico Industriale e Liceo Scientifico a Bisignano- CS, nonché coordinatore regionale del sindacato UIL Scuola - Area V - “Chi ha la scuola dislocata in sei plessi, qual è il mio caso, per ottimizzare le regole di sicurezza, deve certamente affrontare maggiori problemi rispetto a chi ne ha uno solo. Inoltre, prima dell’emergenza molte scuole stavano effettuando con finanziamenti POR i lavori per l’adeguamento antisismico che,in questa situazione sono sospesi da oltre due mesi – specifica il dirigente Codispoti – Col Comprensivo del Manco I siamo già sistemati in altre sedi di emergenza che sono inadeguate per adempiere al distanziamento e non sappiamo quando avremo di nuovo l’uso dei plessi completati. Ora, di plessi, ne ho quattro indisponibili per lavori e due attivi. La fruibilità dei plessi cambia molto i programmi per settembre”.
Sappiamo, che l’Istituto Comprensivo, segue il modello didattico “Scuole Senza Zaino” , una metodologia innovativa che prevede l’uso comune di aree e oggetti, messo in discussione dall’emergenza covid. “L’attività didattica e pedagogica è comunque piena di nuovi stimoli e la si affronta bene insieme con la Rete Nazionale. Il resto purtroppo è una sequela di problemi. – dichiara il dirigente Codispoti – carenza di personale, collaboratori, amministrativi e docenti, spazi limitati, aule inadeguate al distanziamento e strutture che si aspetta ci vengano consegnate.”
Inoltre se il Dirigente Codispoti non vede difficoltà con la spesa sul funzionamento per l’acquisto di dispositivi e arredi, vede molto complesse, invece, le procedure di affidamento degli appalti per interventi strutturali degli edifici scolastici ed il rapporto con gli Enti Locali. E le soluzioni? “Poche ed obbligate. Se rimango nella situazione attuale, bisogna pensare ai turni. Adotteremo una didattica mista, con distinte lezioni, alternando il gruppo/classe, in presenza e a distanza. I gruppi saranno in rapporto al numero degli alunni per classe. Di conseguenza, ridurremo l’orario delle lezioni a 45 minuti, per garantire ai docenti il tempo necessario per la didattica a distanza”.
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