Il sindacato Anaao Assomed, il più rappresentativo fra i medici, denuncia tutta l'insofferenza rispetto all'attuale quadro della sanità calabrese. Un intervento in cui viene decisamente bandita la diplomazia. Il segretario regionale Filippo Maria Larussa parla di "spudorata inerzia". A cominciare da "quella di politici e politicanti di variegato colore, (pre)occupati solo di tutelare traballanti poltrone o ad approdare a lucrosi scranni, a colpi di sterili quanto reboanti annunci, proclami, promesse, condite dalla spasmodica ricerca di agognate condivisioni sui social o dall’esibizione compiaciuta di miriadi di “like” piu’ meno veri e disinteressati".
"Non meno colpevole - prosegue l'Anaao- l’assenza ormai anche fisica di Commissario ad Acta, imbattibile finora solo sul terreno delle Public Relations (e selfie di corredo) negate solo alle OOSS autonome di categoria; Sub–commissari, smarritasi la nuova sulla Via…Popilia, intento il dimissionario, come dopo l’antica esperienza pitagorica, a sputare sul piatto dove ha sontuosamente desinato per un semestre. Per non parlare degli alti burocrati regionali, impalpabili, a voler essere generosi".
"E’ con questi (mediocri) attori che va in scena - osserva Larussa- il macabro spettacolo dell’agonia e prossime esequie della Sanità pubblica Calabrese. Consapevoli spettatori, anzi vittime sono i pazienti, sballottati come pacchi postali da un ospedale con strumenti ma senza specialisti, ad un altro in condizione opposta (vedasi Radiologie di Locri e Polistena). Ma lo sono anche gli operatori, che ormai si recano al lavoro con lo spirito di chi parte al fronte: non si sa mai se e quando si ritorna a casa!"
"Un mancato cambio turno dopo 18-24 ore ininterrotte di servizio in pronto soccorso con oltre 70 accessi giornalieri, o una gragnuola di percosse, e coltellate, come avvenuto ieri al 118 di Corigliano, sono diventati routine. Morire di Karoshi o di botte, questa insomma l’alternativa per i nuovi forzati delle corsie. Medici e Dirigenti Sanitari Calabresi - tuona l'Anaao - sono disgustati e stufi. E sono pronti a clamorose ed inedite iniziative in vista della (e) prossime consultazioni elettorali, essendo ormai da tempo affrancati dalla sudditanza al politico di turno, estorta spesso in cambio di una ormai fantomatica carriera, da anni demolita a colpi di piano di rientro, blocco del turn-over e fermo dei contratti".
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