Lande desolate: la Procura chiede 4 anni e 8 mesi di reclusione per Mario Oliverio

Attesa per il 7 dicembre la sentenza, giorno in cui discuteranno anche i suoi difensori

di EDOARDO CORASANITI

E’ il 7 dicembre il giorno in cui il giudice del rito abbreviato emetterà la sentenza a carico di Mario Oliverio, ex presidente della Regione Calabria, nell’ambito del processo “Lande Desolate”, il processo che cerca di fare luce sulla gestione dell’avio superficie di Scalea (Cosenza), l’impianto sciistico di Lorica e la realizzazione di piazza Bilotti, nel capoluogo Bruzio.

Intanto ieri l’ufficio di Procura ha invocato 4 anni e 8 mesi. Prima della decisione la parola spetterà agli avvocati dell’ex Governatore,  Armando Veneto e Vincenzo Belvedere. 

Gli altri imputati 17 hanno invece optato per il rito ordinario (LEGGI QUI). 

Per questa vicenda, a dicembre del 2018 l'ex parlamentare e governatore Pd viene colpito dalla misura cautelare dell'obbligo di dimora. Immediato il ricorso al Tribunale della Libertà di Catanzaro: i giudici del capoluogo confermano. Si passa alla Corte di Cassazione. Da Roma il teorema accusatoria viene ribaltato e la misura cautelare dell'obbligo di dimora annullata. A marzo 2019 Oliverio è di nuovo in stato di libertà con questa motivazione:  quelli a carico di Oliverio sono "elementi indiziari desunti dalle intercettazioni di conversazioni" di altri indagati, "alle quali non prende mai parte il ricorrente".

Secondo la Cassazione le intercettazioni "vengono lette ed interpretate senza considerare la intonazione canzonatoria e irriverente assunta dagli interlocutori sintomatica del compiacimento per essere riusciti a persuadere il presidente della Regione della bontà dei loro progetti e della serietà della operazione imprenditoriale".

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