L'Asp di Cosenza dovrà sganciare oltre 700 mila euro ai fratelli Dodaro. Debito contestato troppo tardi

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La sede Asp di Cosenza
  02 settembre 2020 10:16

di GABRIELE RUBINO

Nelle intricate vicende della sanità calabrese spunta puntualmente qualche debito vertiginoso dai cassetti. Ormai, un marchio di fabbrica dell'Asp di Cosenza. Più o meno 704 mila euro saranno sborsati dall'azienda sanitaria provinciale e finiranno sul conto corrente della Finanziaria Fratelli Dodaro per un vecchio (e contestato) debito. La cifra monstre è stata messa nera su bianco dal commissario ad acta, Umberto Giordano, nel decreto n. 33 del 31 agosto in ottemperanza della sentenza del Consiglio di Stato dello scorso 30 giugno. Nel dettaglio sono: 450 mila euro di capitale, 235 mila di interessi di mora, circa 8 mila di spese legali e oltre 10 mila euro di oneri di registrazione. Una montagna di soldi per l'Asp calabrese che (tolta quella di Reggio Calabria) continua ad ingrossare i suoi disavanzi di gestione e non avere il totale controllo sulla massa di passività. 

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Se il decreto del commissario ad acta 'chiude' la disputa del pagamento, non è affatto detto che l'intera vicenda non possa avere ulteriori 'strascichi'. Tutto nasce da un vecchio credito vantato dalla Medical Analisi Cliniche s.r.l.per le prestazioni rese negli 2010, 2011, 2014, 2015, 2016 e 2017. Credito che è stato ceduto alla Finanziaria dei Fratelli Dodaro con una scrittura privata del 20 dicembre 2016 e registrata il 24 gennaio dell'anno successivo. L'ammontare era appunto di 450 mila euro. La Finanziaria, a sua volta, vantava dei crediti nei confronti della Medical per l'affitto di alcuni immobili e la realizzazione di alcuni lavori. L'Asp accetta la cessione del credito con una nota del 16 marzo 2017, subordinandola tuttavia alla verifica delle fatture emesse. Non passa molto tempo che, il cessionario del credito ottiene il decreto ingiuntivo (n. 1098 del 2017) notificato dal Tribunale di Cosenza il 26 luglio del 2017. Poi (ecco una delle chiavi e, forse, uno dei possibili 'strascichi'), il titolo diventa esecutivo nel gennaio 2018 perché l'Asp non si è opposta. Soltanto dopo, nel corso del giudizio amministrativo (prima al Tar e poi al Consiglio di Stato), l'azienda sanitaria provinciale ha cominciato a contestare il 'suo' debito, sostenendo che buona parte di esso, fino al 2016 almeno, fosse stato già pagato alla Medical, e comunque in data antecedente alla cessione del credito alla Finanziaria, e che per questo si doveva evitare "il pagamento (doppio) di somme - si legge nella delibera di conferimento di incarico ad un legale esterno da parte dell'Asp- già corrisposte". 

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Tutto troppo tardi. Nonostante la copiosa produzione di memorie (da una parte e dall'altra) prima del giudizio finale del Consiglio di Stato, da Palazzo Spada hanno ricordato la consolidata giurisprudenza dell'intangibilità del giudicato una volta che si è "formato", in questo caso 'per colpa' della mancata opposizione al decreto ingiuntivo e ancor prima della cessione del credito. Un passaggio della sentenza, dopo la carrellata dei fatti, è piuttosto sibillino. Quasi senza altra scelta i giudici amministrativi sostengono come si "rende evidentemente obbligata in questo giudizio la decisione di accoglimento dell’appello (della Finanziaria, ndr): ancorché la vicenda descritta presenti degli elementi - il cui accertamento ed approfondimento compete ad altre autorità (cui la presente decisione va trasmessa) – indicativi del fatto che si sarebbe potuto evitare, prima della formazione del giudicato, il doppio pagamento con successiva ripetizione dell’indebito, utilizzando gli agevoli rimedi sostanziali e processuali offerti dall’ordinamento, e l’ordinaria diligenza nella gestione della vicenda". Ecco, la sentenza del 30 giugno era stata già trasmessa alla Procura della Repubblica di Cosenza e alla Corte dei Conti. Per rinfrescare la memoria ai giudici contabili anche il commissario ad acta ne ha chiesto l'invio del decreto con cui l'Asp sgancerà oltre 700 mila euro. 

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