"Esprimiamo grande preoccupazione rispetto alla gestione dell'emergenza pandemica a Cosenza. Lo scorso anno, la Regione Calabria, a fronte di un ingente investimento, era riuscita ad ottenere l'installazione di un ospedale da campo, così da sopperire alla mancanza di posti letto, di terapia intensiva e di personale, e sembrava avesse puntato tutto su questo, considerato che in questo lungo lasso di tempo non sono stati riaperti gli ospedali disponibili nella provincia di Cosenza, nè sono state ricercate altre soluzioni che avrebbero potuto coinvolgere, per esempio, le strutture private che si erano rese altrettanto disponibili". Così in una nota stampa di Katya Gentile, Presidente Associazione LegittimaMente.
"Da oltre un mese l'ospedale militare di Vaglio Lise - prosegue - è stato convertito in centro vaccinale, per l'ottusità e l'aberrazione di qualche dirigente che ha sostenuto con determinazione questa soluzione di fronte al Presidente ff della Regione Calabria Spirlì, preoccupato del dispendio inutile di risorse economiche, atteso che l'ospedale da campo è sempre stato sottoutilizzato, anche quando c'erano numerosi pazienti in attesa all'Annunziata. Ricordiamo che la conversione è avvenuta, in piena terza ondata, con i numeri dei contagi e degli accessi al Pronto Soccorso che salivano e con buona pace degli sfortunati concittadini che continuano ad aspettare ore in ambulanza, dove, purtroppo, capita che muoiano. I saccenti dirigenti che si sono assunti la responsabilità di non utilizzare per lungo tempo i posti letto #covid disponibili e di far convertire l'ospedale da campo in centro vaccinale, ora ci spieghino i motivi di tali incomprensibili decisioni e quali siano le soluzioni alternative che le loro menti geniali avrebbero partorito in alternativa".
"Stando ai bene informati, sarà difficile, se non impossibile, - evidenzia - ripristinare l'assetto precedente dell'ospedale da campo, non nell'immediatezza o in tempi brevi, in primis per la mancanza di personale sanitario, che nel frattempo è stato impiegato in altre regioni. Per adesso non è cambiato nulla, se non il centro vaccinale a Vaglio Lise. Invariata rimane la gravissima situazione generale, continuano ad esserci 40 persone in attesa di un posto al Pronto Soccorso dell'Annunziata, come negli altri ospedali, e perdura una grave carenza di personale sanitario e sociosanitario nei reparti, dai quali per motivi di sicurezza sono esclusi anche i familiari. In sintesi, a Cosenza, dopo un anno dall'inizio dell'emergenza: non sono state integrate le risorse sanitarie necessarie e indispensabili (è di pochissimi giorni fa l'avviso per il reclutamento di personale sociosanitario dell'azienda ospedaliera di Cosenza); le Usca - Unità Speciali di Continuità Asssistenziale - che dipendono dall'Asp, esistono, ma sono inefficaci (n certi posti addirittura inesistenti), certamente relativamente al servizio di Assistenza sanitaria domiciliare; un terzo dei posti letto dell'Annunziata è stato convertito per l'emergenza a scapito di tutti gli ammalati di altre patologie, e lo stesso avviene in altri ospedali della provincia, dove si annuncia l'apertura di nuovi posti letto covid, salvo poi ricordarsi che non c'è il personale per gestirli".
"E chi avrebbe dovuto assumere quel personale mancante per poter gestire nuovi posti letto? Perchè tutti questi inceppamenti se ci sono anche le risorse finanziarie destinate all'emergenza covid? Le staranno utilizzando, vero? Non staranno utilizzando le prestazioni aggiuntive? È passato un anno intero e tre ondate, e veramente, sindaci, amministratori, dirigenti, commissari, task force, unità di crisi, presidente della regione, pensate che basti un annuncio, una manifestazione davanti all'ospedale da campo o davanti al Pronto Soccorso (per l'effetto wow), con il rischio di creare potenziali assembramenti, vista la situazione, pensate davvero di poter aspettare alla finestra che questa aggravata situazione cosentina in cui ci avete cacciati si risolva da sola, o senza drammi? E, intanto, omettete che l'ospedale da campo possa riaprire in tempi rapidi e continuate a parlate di vaccini, quando l'intero sistema di prenotazioni calabrese continua a far acqua da tutte le parti perchè manca l'abc. Basti pensare che, a parte le prenotazioni a singhiozzo, dovute al ripetuti blackout della piattaforma ed alla mancanza di dosi, ci sono anziani e pazienti fragili che vengono mandati a vaccinarsi a 150 km da casa o addirittura fuori provincia o fuori regione. Non scherzate, lo avete già fatto abbastanza. Qui c'è in ballo il diritto alla salute e la vita delle persone".
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