di EDOARDO CORASANITI
Il luogo scelto non è casuale. Il Tribunale di Catanzaro è stato il segmento giudiziario della strage di piazza Fontana, il tragico evento di matrice fascista che esattamente 50 anni fa uccise 17 persone e ne ferì 88 a Milano.
La madre di tutta le stragi viene ricordata e condannata dalle Sardine calabresi, il movimento che in tutta Italia sta facendo parlare di sé per una solida e popolare contestazione ai valori (anzi, ai disvalori) del fascismo, dell'odio, del razzismo in nome, invece, di una nuova politica dal basso. Il filo (rosso, ovviamente) che unisce i partecipanti è la stigmatizzazione di una delle pagine più buie della storia e allo stesso tempo una presa di distanza attuale verso ritorni di fascistizzazione del pensiero e delle azioni.
E' Jasmine Cristallo, referente regionale del movimento, a guidare le centinaia di persone che sfidano il maltempo e non perdono l'occasione per cantare tre volte "Bella ciao" e intonare "Siamo tutti antifascisti". Anche se in misura completamente diversa, una piccola rappresentazione delle scene già viste a Modena e Bologna. Quelle sardine erano in migliaia e dall'altra parte c'era il nemico dei nemici, Matteo Salvini.
L'ex ministro dell'Interno in realtà proprio poche ore fa era nel capoluogo calabrese per l'inaugurazione della sede della Lega, ma non andarci per contestarlo è stata una scelta, come dice Cristallo ai microfoni. Perché, sottolinea, "non ci occupiamo di passeggiate elettorali e non di chi voleva dal sud la secessione. Noi parliamo di contenuti".
Alle 19 non c'è un nemico ad aspettarli, solo una decina di poliziotti. Ma gli attivisti, riuniti in piazza Falcone e Borsellino (di fronte alla sede della Corte d'Appello di Catanzaro), hanno lo spirito di chi non si arrende ad una deriva estremista e di destra verso cui il Paese sta viaggiando a passo svelto.
Oltre a tanti cittadini, tra chi aderisce si vedono i volti del sindaco di Sellia, Davide Zicchinella, di Maida, Salvatore Paone, di Carlopoli, Mario Talarico, di Pentone, Vincenzo Marino.
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