Le ultime assunzioni non sono "nuove". L'intervento postumo sui decreti di Scura "non validati"

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Medici in corsia
  03 ottobre 2019 08:36

di GABRIELE RUBINO

Leggi Cotticelli e Crocco e vedi Scura. Anzi una "parte" di Scura. Il Dca 135 con cui l'attuale commissario, e la vice, hanno autorizzato 429 posti nella sanità calabrese non sono "nuove assunzioni". Come è chiaramente scritto nelle tabelle di accompagnamento al decreto sono più semplicemente le unità da reclutare residue rispetto ai vecchi Dca dell'ingegnere validate dai tavoli (lo avevamo anticipato qui). Si tratta dei Dca 111, 112 (limitatamente al personale per screening e autisti di ambulanza), 113 (solo per il personale amministrativo e professionale) per l'anno 2017 e i Dca 4 e 31 del 2018. Lo sblocco formale di ieri supera lo stop che lo stesso Cotticelli aveva sancito a luglio di quest'anno, fermando tutte le procedure concorsuali in corso. 

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IL GIOCO DELLA VALIDAZIONE DEI DECRETI- Se da un lato il Dca 135 è il rimescolamento postumo di vecchi provvedimenti di Scura, dall'altro serve ai ministeri vigilanti sull'attuazione al Piano di Rientro per lavarsi la coscienza. L'ex commissario aveva autorizzato altre centinaia di assunzioni (vedi i decreti 32, 55, 125 e 154 del 2018). A Roma si sono accorti di non averle "validate" solo negli ultimi mesi. Con questo decreto Cotticelli di fatto "sana" la dimenticanza. Nella tabella di sotto si può capire l'entità (e i profili professionali) degli assunti con i Dca di Scura non validati. Per l'esattezza 763 unità, che comunque sono state compensate dalle uscite fino al primo semestre del 2019, essendo state quantificate in 1.151. Quelle che erano state "avallate" dai burocrati ministeriali erano circa 800. "Non validate" non significa illegittime, anche perché non esistono criteri univoci per stilare i fabbisogni di personale, ma di sicuro uno dei cardini del Piano di Rientro, quello per cui le assunzioni vanno concordate con Roma, ha traballato nell'ultimo periodo.  

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Assunzioni non validate dai Tavoli e compensate dalle cessazioni

LE ASSUNZIONI CI SARANNO L'ANNO PROSSIMO. IN PENSIONE 700 OGNI ANNO- A chi si aspettava la redazione del fabbisogno del personale su scala regionale, la risposta implicita dell'ultimo decreto è che intanto si parte da quello modellato nel 2017 con i Dca validati. Del nuovo non c'è ancora traccia. E questo certifica come la programmazione triennale 2019-21 si confermi in fortissimo ritardo. A dirla tutta il decreto 135 mette le mani avanti. Nell'ultimo allegato, quello contenente la tabelle dimostrativa del rispetto vincolo finanziario del tetto di spesa sul personale, si legge:"Si evidenzia, inoltre, che le assunzioni previste saranno effettuate nel corrente anno". Dopodiché si precisa che nel corso del triennio si stimano "700 cessazioni annue" di tempi indeterminati. Se resteranno solo le 429 autorizzazioni di ieri significa non solo che non ci sono "nuove assunzioni" ma che per il 2020 la sanità calabrese viaggerà ad un tasso di turnover poco superiore al 60%. Questo è un campanello  di allarme sulla tenuta degli ospedali. Assunzioni che peraltro sono soggette al rispetto del tetto di spesa delle singole aziende, che adesso andrà verificato.

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LA QUESTIONE PRECARI- Ne esce male anche il Consiglio regionale. All'indomani della "forzatura" sulla legge "salva-precari", il commissario, all'interno decreto, dispone che con le assunzioni a tempo indeterminato ci dovrà essere una: "corrispondente riduzione delle prestazioni aggiuntive nonché contestuale risoluzione dei contratti di lavoro flessibile del personale di pari profilo professionale/posizione funzionale assunto sui relativi posti vacanti oggetto della presente autorizzazione". Forse non volendo, già questa è una risposta indiretta alla politica regionale.

 

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