L'editoriale. Non bastava la disastrata sanità: i "casi" Tallini e Morra acuiscono la crisi della politica calabrese

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images L'editoriale. Non bastava la disastrata sanità: i "casi" Tallini e Morra acuiscono la crisi della politica calabrese
Nicola Morra
  21 novembre 2020 21:45

di ENZO COSENTINO

Non ho memoria per ricordare se il nocciolo delle dichiarazioni di questi giorni, esternate dal senatore calabrese pentastellato (la “stellatura” gli appartiene politicamente per essere un esponente di primo piano del M5S), Nicola Morra, sia una ripetizione di precedenti dichiarazioni fatte in altro contesto temporale. E se la memoria non mi gioca un brutto scherzo (ma sull’argomento su questa testata il collega Sergio Dragone è stato molto puntuale) alla vigilia delle elezioni che hanno portato poi la Santelli alla guida della Regione, una senatrice pentastellata avrebbe chiesto che la Santelli rendesse di pubblico dominio il suo certificato di stato di salute. Una richiesta disumana. Ed oggi contesta “l’uscita” del collega Morra.

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LEGGI QUI. Sergio Dragone: "La cartella clinica della Santelli e il volto disumano della politica"

Quelle del senatore sono, comunque, dichiarazioni che hanno – dico: opportunamente - indignato il mondo politico a tutti i livelli e latitudini. Il mio riferimento è al “filosofico pensiero” del Presidente della Commissione parlamentare antimafia sulla prima presidente della Calabria, Jole Santelli, la cui scomparsa ha sicuramente lasciato un vuoto nella governance della nostra Regione. Al di là delle sue posizioni di schieramento quanto per la sua coerenza, esperienza e il suo sentire la necessità che la politica, per il bene dei calabresi, dovesse essere incontro di idee e non scontro di poteri. Come purtroppo è! Ebbene, le dichiarazioni del senatore, genovese di nascita e trapiantato in Calabria, sono servite a fotografare situazioni che potrebbero essere “in stampa” proprio nel Movimento al quale Morra ancora appartiene e nell’ambito del quale d’ora in avanti potrebbe non più riscuotere simpatie. E se per caso (o non per caso) il parlamentare coltivasse l’aspirazione a poter essere il futuro nome di candidato alla presidenza indicato dal suo Movimento (a prescindere dalla Piattaforma rousseau), trovarsi al centro di una delle tante bufere politiche istituzionali che si stanno abbattendo sulla nostra Terra potrebbe non tornargli utile.

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Intanto la politica calabrese, tutta, sta diventando strabica. Un occhio ai problemi della sanità (questi, si, di una gravità inaudita), un occhio alle manovre già in atto a destra e a sinistra per una “scientifica” pianificazione dello scontro elettorale che l’attende su scala regionale. Un dato deve essere tenuto nella valutazione dei calabresi: nella prossima legislatura la Regione sarà nella condizione di dover gestire un cospicuo “gruzzolo” di miliardi che potrebbero raddrizzare lo stato non sicuramente roseo in cui si trova. Anche a causa di sperperi o inettitudine nella gestione di fondi europei.

Centrodestra calabrese sotto osservazione (con la Lega che cerca di fare “la voce grossa” sugli altri partner), centrosinistra che ha un problema ancora più complicato: legare il suo rilancio nell’ambito di un accordo con 5Stelle o presentarsi con il classico degli schieramenti, cioè guidato dal Pd. Ma il Pd - per definizioni che arrivano dal suo interno - c’è o non c’è?

In tempi sicuramente non lunghi dovrebbero arrivare le risposte. Oneste e concrete! La politica, con la “P”, ha un debito d’onore con i calabresi!

 

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