Una tradizione Arbëresh di San Martino di Finita (Cosenza), che oggi non ha potuto avere luogo e che però vive nelle parole di una giovane studentessa di infermieristica pediatrica.
di GIORGIA TUDDA*
La Domenica in Albis è un giorno cardine per la cristianità e non solo, infatti oggi nelle comunità Arbëresh e in particolare a San Martino di Finita (Cosenza) si suggella un patto di fratellanza tra concittadini e non: l’atavico rito albanese dei “vollamët e motërmat", ossia fratellanza e sorellanza, che consiste nel ritrovarsi e condividere un banchetto all’aperto.
Nel giorno dell’incontro e della condivisione tale patto sarà espressione di un legame futuro per tutta la vita, nel quale i soggetti si riconosceranno chiamandosi e indicandosi sempre con l' epiteto di "vollam", fratello e "motërmë", sorella.
San Martino di Finita (Cosenza)
Da molti anni il rito si svolge religiosamente presso il santuario della B. V. della Misericordia, dove si celebra la messa coinvolgendo chiunque voglia farne parte. In questa surreale dilatazione temporale e in uno spazio fisicamente distante rinsaldare il senso di condivisione, comunione fraterna, comunità, compassione è imperativo dell’essere umano. Stringiamo virtualmente questo patto di fratellanza con tutti gli uomini ai margini della società, con gli operatori sanitari a livello mondiale e con chi è maggiormente e direttamente coinvolto.
La misericordia è espressione della compartecipazione e comunione con l’alterità perché esistere sia denominatore comune dell’ esserci solo con e per gli altri.
*Studentessa di infermieristica pediatrica - UMG
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