di GIORGIA RIZZO
Contribuire alla realizzazione di una biblioteca all'interno del carcere di Siano che sia accessibile da parte dei detenuti attraverso la raccolta di libri di testo. E' questo l'obiettivo dell'iniziativa "Liberi Libri", nata dalla sinergia fra la casa circondariale e il dipartimento di Giurisprudenza dell'Università Magna Graecia di Catanzaro.
Un tassello nel più ampio progetto che vede impegnato già da una decina d'anni l'Ateneo a stimolare forme di rieducazione all'interno del carcere, che passino attraverso la formazione universitaria di chi vive in detenzione. Un impegno che adesso si sta maggiormente consolidando, proprio su richiesta degli stessi studenti in detenzione iscritti al corso di studi, attraverso una calendarizzazione della didattica e una presenza più costante del supporto docente.
"La possibilità per il carcerato di intraprendere esami e di laurearsi è molto più importante di ciò che si crede" - ha sottolineato il professore ordinario di filosofia del diritto dell'Umg Andrea Porciello, che ha aggiunto - "non è solo dare al detenuto delle informazioni giuridiche, seppure importante, ma è proprio l'idea per cui il proiettarsi ad un'attività a lungo termine abbia come risultato l'arricchimento culturale del detenuto ma anche l'alleggerimento della situazione personale in cui versa, in quanto permette di sganciarsi dalla propria quotidiana vuota e grigia verso una socialità più ampia" .
Proprio Porciello ricorda, in virtù della sua esperienza passata da docente in carcere, come le lezioni vengano percepite dagli studenti carcerati, solitamente molto desiderosi di apprendere, come momenti di stacco e di allontanamento dall'istituzione detentiva. Cambiando prospettiva, come fa notare Porciello stesso, questi risultano essere anche momenti di arricchimento personale da parte del docente, che entra in contatto con una realtà umana forte.
La formazione, quindi, come possibilità di rieducazione e reinserimento, ma anche come liberazione da una struttura totalizzante come quella carceraria.
Per sostenere tutto questo, l'invito dei promotori è quello di dare il proprio contributo attraverso la donazione di libri di testo del corso di laurea in Giurisprudenza per la costruzione della biblioteca, intesa come una porta verso la libertà.
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