Lipu: "Errori nel calendario venatorio della Calabria"

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  30 agosto 2019 16:32

"Recentemente la Giunta regionale ha approvato il calendario venatorio per la stagione 2019/2020. Nonostante le continue richieste delle associazioni ambientaliste e in assenza di un piano faunistico/venatorio, strumento indispensabile per la pianificazione faunistica del territorio agro-silvo-pastorale, si è preferito continuare a perpetrare gli errori del passato".
Lo sostiene, in una nota, la Lipu Calabria.
"Sono state mantenute, infatti - aggiunge la Lipu - le vergognose preaperture al primo settembre ed il posticipo della chiusura al 10 febbraio e l'inaccettabile presenza di specie in grave declino globale come la tortora selvatica, l'allodola, la pavoncella, il moriglione, il tordo sassello, e il combattente, eludendo le indicazioni del Ministero dell'Ambiente e della Commissione europea. La cosa particolarmente grave è la previsione di abbattere la tortora selvatica, un fatto estremamente pesante se si considera che questa specie è una Spec 1 (Specie globalmente minacciata), è considerata "Vulnerabile" nella Lista rossa europea ed ha un stato di conservazione cattivo. Le diverse specie soffrono a causa dei cambiamenti climatici, dell'agricoltura intensiva e della distruzione del loro habitat naturale, ma continuano, nonostante le difficoltà, ad essere oggetto di prelievo venatorio. I volatili, oltre che parlarci della bellezza della natura, ci indicano il modo in cui trattiamo il nostro pianeta. Se una specie è in crisi, è quasi sempre perché le nostre attività sono eccessive e mal condotte. Si tratta di modificare radicalmente alcune pratiche, fermare il cattivo sfruttamento del territorio, aumentare le tutele degli habitat naturali e delle rotte migratorie, ma anche, di attivare misure d'urgenza". "Per questo come Lipu Calabria - conclude la nota - abbiamo chiesto alla Giunta regionale presieduta da Mario Oliverio di escludere dalla lista le specie sopraindicate, di eliminare le preaperture e i posticipi dal calendario venatorio e di aumentare la vigilanza, stabilendo un piano di controllo organico che preveda anche il ripristino delle storiche competenze in capo ai corpi di Polizia provinciale".

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