Locride Ambiente: "Sciopero indetto da Slai-Cobas è inaccettabile"

Share on Facebook
Share on Twitter
Share on whatsapp
images Locride Ambiente: "Sciopero indetto da Slai-Cobas è inaccettabile"
Il logo dell'azienda Locride ambiente
  13 agosto 2019 11:55

"In riferimento alle reiterate accuse nei confronti di Locride Ambiente S.p.A., apparse sulla stampa nella settimana scorsa, da parte del sindacato Slai - Cobas, rappresentato dal Signor Nazareno Piperno, questa società è sicura dei suoi argomenti. Certo, non può passare che quello che dichiara il responsabile del sindacato dello Slai-Cobas, che peraltro pare abbia competenze per l’area del Vibonese e non per quella Reggina, sia oro colato e venga accolto come l’esempio della perfetta comunicazione". E' quanto si legge in una nota stampa della Locride ambiente.

Intanto, Locride Ambiente ribadisce che "le motivazioni addotte dallo Slai Cobas, per giustificare lo sciopero dello scorso 5 luglio e per proseguire una dialettica violenta e improduttiva, non sono accettabili. Locride Ambiente ha specificato che i ritardi dei pagamenti, che non sono nella media di più mesi, ma molto al di sotto della soglia dei 60 giorni, sono ben motivati. In primis dai ritardi degli accrediti da parte dei comuni, tanto che ad oggi il credito corrente nei confronti degli enti ha raggiunto la sostanziosa somma di 2 milioni e 800 mila euro. Slai Cobas, che dimentica gli sforzi finanziari compiuti quotidianamente da questa società, per essere in regola con tutti gli obblighi di legge (vedi Durc), al fine di far apparire solidi i suoi ragionamenti, fa leva sui debiti accumulati nei confronti di Locride Ambiente dai tre comuni meno virtuosi, uno dei quali peraltro in dissesto. Ma non evidenzia la situazione relativa agli altri enti, cui questa società eroga il servizio".

Banner

"Non si capisce il motivo di questa tattica. Una logica ci sarà, - si legge ancora sulla nota - ma sfugge. La realtà, ad oggi, come peraltro si evince da una nota ufficiale, inviata in data 10 agosto 2019 alla prefettura di Reggio Calabria da parte dell’Amministratore Delegato, è totalmente diversa da quella denunciata dal sindacato, rappresentato da Piperno. Quindi in un atto ufficiale (si sottolinea ufficiale) Locride Ambiente fa presente che lo stipendio del mese di maggio è stato pagato a tutti i dipendenti, tranne che per due soli comuni. Per il primo si provvederà, non appena l’amministrazione interessata pagherà il canone mensile o, a prescindere dall’ottemperamento di quanto dovuto dalla stessa amministrazione, nel momento in cui si avrà la disponibilità di cassa per farlo. Per il secondo comune, attualmente commissariato, il pagamento della mensilità ai dipendenti operanti in quel territorio sarà  effettuato, non appena  arriverà il riscontro contabile da parte dell’ente. Pare a questa società che più trasparenza di cosi non si possa garantire, visto che è abitudine interloquire con i profili istituzionali attraverso dati messi nero su bianco e verificabili da chi, come la Prefettura di Reggio, è preposto al controllo.

"Si ribadisce, dunque che Locride Ambiente - incalzano - a fronte del 70 per cento di comuni morosi, ha accumulato un ritardo di 30/40 giorni. Il ritardo sui pagamenti è identificabile nel periodo suindicato, in quanto la mensilità di luglio 2019 non è a tutt’oggi scaduta e la quattordicesima mensilità 2019 è pagata con rate mensili inserite nella busta paga di gennaio 2019. La spiegazione tecnica è tutta qui. Piperno nelle sue piroette comunicative (forse le notizie le acquisisce in modo veloce e non controllato, o per sentito dire) parla di spostamenti da un cantiere all’altro irregolari, di lavoratori costretti ad operare in orari impossibili e di mezzi che sarebbero veri e propri “rottami”. Totali falsità. Gli spostamenti sono regolari, secondo quanto stabilito in un capitolato specifico; relativamente ai turni, i lavoratori vengono destinati, sulla base delle esigenze del territorio, e con orari diversi e a rotazione, proprio per evitare di penalizzare sempre le stesse persone. Fermo restando che i turni di lavoro sono quelli previsti dal contrato collettivo nazionale. Per quanto riguarda i mezzi, diciamo semplicemente che essi sono tutt’altro che rottami".

Banner

"Ma ancora una volta spiace rilevare- pur chiarendo che confronti con il signor Piperno, continuando su questa linea, e per rispetto agli organi di stampa, non avrà senso averne – la violazione di un galateo, - proseguono - che tra le parti dovrebbe essere rispettato. Il signor Piperno, infatti, risponde all’Ad della società, dottor Cristian Careri, la cui nota di riscontro ad una lettera del sindacato e ad una nota inviata al governo nazionale e ad altre importanti autorità, questa società non aveva inviato alla stampa, proprio per una esclusiva forma di rispetto e di osservanza, almeno in quella fase del confronto, della riservatezza necessaria.Anche una nota di riscontro da parte dello studio legale che cura gli interessi della società, nella quale oltre a ribadire le motivazioni dei ritardi dei pagamenti erano state stigmatizzate espressioni non consone da parte del signor Piperno, era rimasta, per volontà di questa società, mantenuta nell’ambito del confronto società - sindacato".

Per quanto riguarda ciò che è stato pubblicato dalla stampa specificano che "sia chiaro che non si ha alcun problema ad interloquire sulla stampa, tanto da avere incentivato un servizio in tal senso, ma è anche cura etica delle persone sagge superare i problemi di confronto nel massimo contesto di serenità e di rispetto dei ruoli. Si constata che Slai - Cobas non ha questo metro di azione e silente rimane (come mai?) dopo la segnalazione da parte di Locride Ambiente circa l’aumento molto rilevante dei casi di malattia nel periodo più importante della stagione estiva. Locride Ambiente, con tutto il rispetto per il ruolo, potrebbe manifestare una sorta di simpatica contentezza nel rilevare che è oggetto di continue riflessioni e rivendicazioni da parte del dirigente di Slai- Cobas, il quale ha focalizzato la sua attenzione di sindacalista sulla società. Un’esclusiva che potrebbe anche essere generosamente accettata, ma che nel contempo induce ad una riflessione: non sarebbe, infatti, compito di un sindacalista tutelare al meglio le realtà che garantiscono occupazione, anziché rischiare di provocare- pericolo, nella fattispecie, inesistente- la loro distruzione?"!

Nel concludere comunicano che "quanto, infine, al presidio ordinato e silente da parte dei lavoratori iscritti allo Slai - Cobas,  davanti agli uffici amministrativi di Locride Ambiente, questa società non muove alcun rilievo innanzi alle scelte e condotte di rivendicazione sindacale, che avvengono nel rispetto delle leggi vigenti. L’augurio, ovviamente, anche da parte della società, che continua a lavorare, per superare tutte le emergenze, è che tutto torni nella piena normalità".

Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner