Lotta ai furti nel quartiere marinaro di Catanzaro, i dubbi di Brugnano sul sistema legislativo

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Giuseppe Brugnano
  19 agosto 2019 18:12

"Il lavoro condotto dai colleghi del commissariato sezionale di Lido e della Squadra volanti a cavallo di giorni di festa, senza che abbiano badato ad orari, con enorme sacrificio personale e professionale, può solo confermare che la Questura di Catanzaro si avvale della professionalità e della dedizione umana di donne e uomini di altissimo spessore."
 
Lo afferma Giuseppe Brugnano, Segretario Nazionale del Sindacato di Polizia Fsp - la Federazione Sindacale di Polizia - commentando l'ultima operazione degli operatori della Polizia di Stato a Catanzaro che ha portato all'individuazione dell'autore di almeno sei furti commessi negli ultimi giorni nel quartiere marinaro del capoluogo di regione (LEGGI QUI)
 
"Solo questo è non altro - dice Brugnano - ha permesso, davvero nel giro di pochi giorni di individuare il responsabile degli episodi di criminalità che hanno tenuto sotto scacco il quartiere marinaro. Già solo questo e non altro. Non un sistema giudiziario che consente ad un pluripregiudicato - insorge il Segretario Nazionale della Federazione Sindacale di Polizia - con foglio di via scaduto, di delinquere liberamente sull’intero territorio nazionale. Solo questo e non altro ha consentito di dare le risposte immediate che i cittadini si aspettano dalle Forze di Polizia, sempre in prima linea. Ma non possiamo che essere d’accordo con le parole del Questore quando, nel comunicato ufficiale sottolinea che “il personale del commissariato di P.S. di Catanzaro Lido ha messo su una corposa informativa di reato accompagnata dalle immagini prelevate dalle telecamere presenti in città e l’hanno consegnata in Procura con richiesta specifica della misura di custodia cautelare in carcere per il Pavia perché, vista la chiara propensione a delinquere, va fermato prima che commetta altri furti a Catanzaro, a Modena o chissà dove” .
 
Per lui, "la lotta alla criminalità deve essere condotta da tutti con lo stesso passo, con la stessa velocità e verso la stessa direzione. La corposa informativa prodotta dai colleghi non può rimanere lettera morta, deve avere un seguito, non per forma ma per sostanza perché lo chiede un’intera comunità. La criminalità avvelena la quotidianità ecco perché i cittadini la sentono ancor più sulla loro pelle e domandano incessantemente sicurezza. Auspichiamo quindi - conclude Brugnano - un cambio di rotta e di passo anche da parte di chi deve decidere non sul futuro del singolo indagato, ma sulla tranquillità dell’intera collettività."

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