La preoccupazione di Lukaku per il Covid-19 è sempre più forte. Un mese fa il centravanti dell’Inter aveva confessato di essere «quasi andato fuori di testa» in quarantena a Milano per la lontananza dalla mamma e dal figlio.
A inizio aprile aveva protestato per lo stop tardivo del calcio: "È arrivato solo quando è stato scoperto positivo un giocatore della Juventus" e si riferiva a Rugani. Ieri, parlando su Instagram con la presentatrice belga e moglie di Mertens, Kat Kerkhofs, è andato oltre: “Abbiamo avuto una settimana libera a fine dicembre. Quando siamo tornati, 23 giocatori su 25 erano malati, giuro - ha detto in una video poi rimosso -. Skriniar è uscito dopo pochi minuti col Cagliari e quasi sveniva. Tutti tossivano e avevano la febbre. Ero infastidito. Quando mi sono riscaldato, sono diventato caldo. Non avevo la febbre da anni. Non abbiamo mai fatto test per il Covid-19, quindi non sapremo mai con certezza cos’era”. Frasi che hanno sorpreso lo stesso entourage del calciatore. E non sono state gradite dall’Inter.
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