L'Usb fa marcia indietro sulla rivendicazione di paternità della manifestazione anti Salvini

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  13 agosto 2019 13:30

Gli effetti della manifestazione di Salvini a Soverato non si placano.  Ed è il fronte degli oppositori a dibattere sulla paternità della manifestazione di dissenso che sabato scorso ha arricchito il comizio del leader della Lega. 
Ieri l'Usb ne ha rivendicato il merito, sollevando però polemiche tra chi si dissocia da una strutturata organizzazione sindacale, partitica o movimentista. Sono cittadini liberi, che provengono dal basso e ci tengono a sottolinearlo su Facebook. 
Sono stati in tantissimi che hanno commentato negativamente la posizione del sindacato, puntualizzando che il dissenso è nato dalle politiche antiumanitarie di Salvini e non di certo da una casacca precostituita. 
L'Usb ha recito il colpo e questa mattina ha fatto un passo indietro con una lettere di scuse rivolta a tutti i promotori dell'iniziativa di dissenso del 10 agosto.  E' Antonio Jiritano, coordinatore provinciale, a premere il tasto delle scuse

La divisione è un po' una costante di una certa parte politica e lui riconosce che "in questa fase politica dove non abbiamo sicuramente bisogno di altre divisioni". Spiega però come è nato il comunicato precedente: è scaturito da una presa di posizione di un nostro rappresentante locale che si è sentito “sfottuto” da alcuni interventi da parte di un mondo intero che naviga sui social  che esaltavano la riuscita della manifestazione contro la lega, senza nemmeno avene preso parte o meglio alcuni avevano dato adesione ma non si sono presentati".

Riflettori puntati anche sui politici presenti: "Le incazzature erano nell’aria quando abbiamo visto alla manifestazione la presenza di deputati nazionali e regionali con baci e bacetti che non appartengono al nostro mondo sindacale e politico. Detto ciò, la presente voglia essere una ulteriore riflessione su alcune condotte della vita quotidiana, in particolare sull'atto di chiedere scusa, di riconoscere i propri errori, in particolare quando la discussione dalla strada viene
riportata sui social con una sovrapposizione di piani, dove le parole veicolano velocemente ed assumono la giusta importanza tra compagni che hanno deciso di relazionarsi per un percorso di classe in questo paese". 

Per poi passare al mea culpa finale: "Mi assumo, come struttura USB di Catanzaro, tutte le mie responsabilità
degli effetti che il comunicato in questione ha prodotto ieri, anche se scaturiti da una emotività con effetti lesivi tra di noi. Concludo- dice Jiritano- riconoscendo l’errore di non aver visionato il comunicato della federazione provinciale ( facevo altro, ma questo non per giustificare la mia inadeguatezza ) di cui faccio parte, pertanto vi chiedo di accettare, dimessamente la presente, a titolo di scuse personali, al fine di continuare a competere sul territorio, in modo onesto e rispettoso".

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