“La Calabria si conferma la regione ‘campione di sprechi’. Ce lo racconta lo stesso presidente Roberto Occhiuto che è riuscito a trasformare un atto gravissimo di omesso controllo - quello su una dirigente di settore che elargiva contributi per la realizzazione di inutili gadget - in un’azione di propaganda e promozione di se stesso, integerrimo e trasparente presidentissimo. La notizia di un esposto-denuncia presentato alle autorità giudiziarie riguardante la mancata restituzione di ingenti finanziamenti alla Regione Calabria da parte di una società cooperativa di garanzia dei fidi per le imprese che si chiama appunto Fidimpresa è l’ennesima conferma dell’incapacità della classe dirigente preferisce lavorare per garantirsi privilegi e prebende, piuttosto che occuparsi della crescita collettiva. Meglio la Calabria ultima in Europa, con uno stuolo di sudditi da accontentare con le briciole di incarichi e co.co.co, che pensare a concreti interventi di sviluppo capaci di creare occupazione (e quindi liberazione dal bisogno)”. E’ quanto afferma la senatrice Bianca Laura Granato (Gruppo Misto) nell’apprendere dell’esistenza di un esposto-denuncia alle autorità giudiziarie relativo alla mancata restituzione di questi fondi che, dice ancora Granato “dovevano servire per dare garanzie alle imprese calabresi e non per le spese di gestione di Fidimpresa”.
“Parliamo della società cooperativa che a seguito di plurime convenzioni stipulate con la Regione Calabria da ultimo in data 21/01/2020 si è vista assegnata in gestione, un Fondo Rischi destinato all’attività di prestazione di garanzia in favore delle piccole e medie imprese calabresi – spiega Granato – la convenzione è scaduta in data 31.12.2020 e non è mai stata rinnovata. Secondo questa convenzione Fidimpresa è obbligata a restituire a favore della Regione Calabria le risorse libere da garanzie al 31 dicembre di ogni anno, entro il 31 gennaio dell’anno successivo. Ma a quanto si apprende da documentazione certa ad oggi Fidimpresa non ha restituito le somme libere da garanzie alla data di scadenza della convenzione (31.12.2020) quantificate dallo stesso Ente in 747.001,78 euro né le ulteriori somme impegnate a garanzia delle pratiche di finanziamento in essere quantificate in 447.036,24. Che fine hanno fatto questi soldi che avrebbero dovuto essere utilizzati per dare garanzie alle imprese calabresi, e quindi sostenerne la crescita? Sono finite a foraggiare qualche campagna elettorale di autorevoli amministratori che poi assumono portaborse e collaboratori con la qualifica di autisti e ricostruttori di unghie, pagati con i soldi pubblici? I calabresi continuano a sostenere l’autofinanziamento di scienziati della politica, gli stessi che strisciano dietro le segreterie nazionali dei partiti per avere incarichi piuttosto che difendere le prerogative di una regione affamata dal bisogno e dalla voracità di questi avvoltoi. Il presidente Occhiuto – conclude Granato – si attivi a scoprire la verità anche su questi fondi, e i calabresi chiamati al voto il 12 giugno ricordino di questo scempio”.
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