Mario Occhiuto rinviato a giudizio per bancarotta fraudolenta: "Chiarirò tutto"

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Il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto
  08 novembre 2019 12:52

di EDOARDO CORASANITI 

Il risultato era nell’aria già dalla mattina: il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, è stato rinviato a giudizio per la presunta bancarotta fraudolenta della *Ofin*, società di cui è stato amministratore dal 2011.  La sorella Annunziata, che ha optato per il rito abbreviato, è stata condannata ad 1 anno e 4 mesi.  È un altro duro colpo per l’aspirante presidente della Regione, che proprio a causa dei guai giudiziari ha trovato più di un ostacolo nel suo partito (Forza Italia) e negli alleati che avrebbero dovuto sostenerlo ma che già si sono sfilati. La ragione è proprio legata alle decisioni dei tribunali che hanno coinvolto il sindaco di Cosenza. Al provvedimento sul dissesto del Comune Bruzio, ora si aggiunge anche il rinvio a giudizio. Il giudice Francesco Blesta ha fissato l’inizio del processo per il 02 aprile 2020.

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L’INDAGINE

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Ad Occhiuto, difeso dall’avvocato Nicola Carratelli,  è contestato di aver distratto dlla società Ofin (fallita nell'ottobre 2014) oltre tre milioni di euro destinandoli all'aumento di capitale di altre due aziende.

L’inchiesta è condotta dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di finanza di Cosenza e coordinata dalla locale Procura. A finire tra le carte degli investigatori  è anche Carmine Potestio (ma il Gip nei giorni scorsi ha disposto l’archiviazione su richiesta della Procura), socio della Ofin e già capo gabinetto di Occhiuto al Comune. 

Oltre al sindaco, tra gli indagati risulta anche la sorella del primo cittadino, Annunziata, in qualità di amministratore e legale rappresentante della società da settembre a ottobre 2014, data del fallimento. Lei però ha optato per il rito abbreviato. 

Occhiuto è ritenuto responsabile anche della distrazione di alcuni immobili di cui avrebbe ceduto il contratto di leasing ad altre società a lui riconducibili senza alcun corrispettivo.

 

Dopo la notizia del rinvio a giudizio, arriva il commento di Mario Occhiuto: “Com’era ampiamente prevedibile, alla luce anche della funzione che il codice attribuisce all’udienza preliminare nonché per la complessità dei fatti ancorché risalenti nel tempo, siccome elaborati da una ricostruzione della Guardia di Finanza opinabile e per la estrema tecnicità dei reati connessi a vicende fallimentari, il giudice dell’udienza preliminare ha ritenuto necessario l’approfondimento dibattimentale ed ha quindi fissato per il 2 aprile 2020 la data dell’inizio del processo davanti al tribunale collegiale di Cosenza”.

Lo dichiara il sindaco di Cosenza, aggiungendo: “Ovviamente, tale decisione non ha nessuna valenza di merito e sono convinto anzi che le varie tesi deducibili in mia difesa in sede dibattimentale troveranno il dovuto accoglimento. A tal fine, ho ritenuto, pur avendone la possibilità, di non chiedere alcun differimento dell’udienza proprio per vedere quanto prima accertata la mia estraneità rispetto alle accuse mossemi. Il decreto di rinvio a giudizio – precisa Occhiuto – com’è noto non produce alcun effetto rispetto alla carica di sindaco né costituisce affatto impedimento per i futuri progetti politici in essere”.

 

 

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