Mattarella sceglie la Calabria per celebrare il lavoro: "Felice di essere qui tra voi"

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Mattarella incontra i lavoratori della Granarolo

"Mille morti sul lavoro in un anno rappresentano una tragedia inimmaginabile. Ciascuna di esse – anche una sola - è inaccettabile"

  30 aprile 2024 17:21

di FILIPPO COPPOLETTA

"È davvero un piacere festeggiare con voi il Primo Maggio". Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel corso degli incontri con i lavoratori calabresi tenutisi questa mattina nel Cosentino. 

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Per il secondo anno consecutivo, il Capo dello Stato decide di raggiungere le industre italiane per conoscere da più vicino realtà lavorative di grande rilevanza per il Paese. Quest’anno ha scelto la Calabria con una doppia tappa nel Cosentino presso lo stabilimento “Gias” di Mongrassano e quello della “Granarolo” di Castrovillari.

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Il Presidente ha visitato le strutture, conosciuto sia i vertici societari ma anche i tanti operai che quotidianamente prestano servizio negli impianti. Ha ammirato da vicino i processi di lavorazione e le imponenti macchine impiegate per la produzione di surgelati (nella prima struttura) e del latte con i suoi tanti derivati (nella seconda).

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In una mattinata già destinata a restare nella storia della Calabria, Mattarella è stato accompagnato in questa visita dal Ministro del Lavoro, Marina Elvira Calderone, dal Presidente della Regione, Roberto Occhiuto, nonché dai sindaci dei due Comuni interessati e dal Presidente della Provincia di Cosenza. Presenti all’incontro conclusivo le più alte cariche civili, religiose e militari della regione, unitamente al Sottosegretario all’Interno, Wanda Ferro.

Sulle note dell'inno nazionale, sono i bambini ad accogliere il Presidente nel salone predisposto per l'incontro finale. Il Capo dello Stato prende per ultimo la parola andando a scandire le colonne portanti che sorreggono il lavoro.

Lavoro come "elemento base della nostra identità democratica, legato, in maniera indissolubile, alla persona, alla sua dignità, alla sua dimensione sociale, al contributo che ciascuno può e deve dare alla partecipazione alla vita della società". Quel lavoro che "non è una merce" ma "elemento costitutivo del destino comune". Un lavoro per certi casi anche umanamente imperfetto ma che non può trovare perfezione nell'intelligenza artificiale. "In quella falsa prospettiva, si configura la rimozione dell’immenso e insostituibile valore della creatività - ha spiegato Mattarella - Uno scenario che raffigura una limitazione alla libertà della persona umana nel suo profilo più affascinante: il suo pensiero, la sua opera". 

Lavoro che per il Presidente della Repubblica è sinonimo anche di "libertà": libertà dal bisogno e strumento per esprimere sé stessi, per realizzarsi nella vita. Lavoro libero da condizionamenti, squilibri, abusi che creano emarginazione e dunque rappresentano il contrario del suo ruolo e del suo significato. Fattori che - ha aggiunto il Presidente - rappresentano pesanti impedimenti al cammino dell’intera società.

"Un ruolo e un peso cruciale" Mattarella riconosce al comparto agroalimentare, definendo il distretto Cosentino "un fondamentale generatore di risorse per il territorio e per l’economia calabrese e un timone che può orientare lo sviluppo". 

Si sofferma poi sul Mezzogiorno che definisce come una realtà complessa con potenzialità, vocazioni, i cui problemi non sono riassumibili in un’analisi semplificata. "Vi sono eccellenze, che questa mattina abbiamo posto in rilievo, e vi sono grandi divari - ha aggiunto il Capo dello Stato - Le Regioni meridionali dispongono oggi di un reddito che non raggiunge quello di altre aree nazionali. Per alcuni aspetti i loro cittadini fruiscono di servizi meno efficienti. Nel Meridione il tasso di occupazione è più basso rispetto al Centro e al Nord. Donne e giovani pagano un costo elevato e sono tanti coloro che, a malincuore, lasciano la terra d’origine, accentuando un rischio di spopolamento che andrebbe frenato. Per rispetto del valore, della storia e del futuro di quei territori. Lo sviluppo della Repubblica ha bisogno del rilancio del Mezzogiorno. È appena il caso di sottolineare come una crescita equilibrata e di qualità del Sud d’Italia assicuri grande beneficio all’intero territorio nazionale. Una separazione delle strade tra territori del Nord e territori del Meridione recherebbe gravi danni agli uni e agli altri". 

Alla viglia del Primo Maggio, il pensiero del Presidente non può che andare anche alle innumerevoli morti bianche, "un tema prioritario" per Mattarella: "Mille morti sul lavoro in un anno rappresentano una tragedia inimmaginabile. Ciascuna di esse – anche una sola - è inaccettabile". 

L'augurio finale del Capo dello Stato è rivolto a chi promuove lavoro, a chi lo difende, a chi lo cerca, a chi desidera migliorarlo, a chi ha concluso la sua esperienza lavorativa. 

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