Maxi blitz nel Carcere di Paola, rinvenuti cellulari e armi: il SAPPE chiede rinforzi e tolleranza zero
La Casa circondariale di Paola
25 maggio 2025 12:01Ieri alle prime luci dell’alba, presso la Casa Circondariale di Paola, si è svolta una perquisizione straordinaria di ampia portata, che ha coinvolto oltre 60 agenti della Polizia Penitenziaria in un’azione coordinata, decisa e ad altissimo impatto operativo. Ne dà notizia il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria.
“Durante l’intervento”, spiega Salvatore Panaro, vicesegretario regionale per la Calabria del SAPPE, “sono stati rinvenuti 5 telefoni cellulari, numerosi cavetti USB, caricabatterie, armi create rudimentalmente e altri strumenti atti ad offendere, tutto materiale illecito, scoperto nella disponibilità di diversi detenuti, sia italiani che stranieri. Un colpo inferto all’illegalità e un segnale forte: lo Stato non arretra”.
L’operazione è stata resa possibile anche grazie all’importante ausilio di personale di Polizia Penitenziaria proveniente da altri istituti, che ha affiancato con competenza e determinazione i colleghi di Paola in questa attività . “Il SAPPE – Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria esprime orgoglio e gratitudine per l’eccellente riuscita dell’operazione, sottolineando come, nonostante una condizione di pesantissima carenza d’organico, la Polizia Penitenziaria continui a garantire ordine, sicurezza e legalità”, prosegue il sindacalista.
Il SAPPE denuncia con fermezza l’inaccettabile situazione di sotto-organico in cui versa l’istituto di Paola e chiede con urgenza al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria l’assegnazione stabile di nuovo personale. Non si può continuare a garantire sicurezza in queste condizioni: servono rinforzi subito. Chi lavora ogni giorno tra mille difficoltà merita rispetto, risorse e tutele”, conclude Panaro.
Il segretario generale del SAPPE Donato Capece, rinnova al DAP la richiesta di potenziamento degli organici della Polizia Penitenziaria dei Reparti regionali ma anche la dotazione, per il personale del Corpo, di strumenti di tutela e garanzia
non letali come i
flash ball ed i
bola wrap: il primo è un fucile che spara proiettili di gomma, già in dotazione alla Polizia Penitenziaria francese, mentre la seconda è un arma di difesa che spara lacci bloccante le gambe dei riottosi, anch’essa già in uso ad alcune Polizie locali di alcune città italiane.
Capece evidenzia il ruolo centrale dei Baschi Azzurri nel sistema sicurezza del Paese: “Il Corpo di Polizia Penitenziaria ha dimostrato e dimostra, ogni giorno, non soltanto di costituire un grande baluardo in difesa della società contro la criminalità in termini preventivi, ma anche di avere in sé tutti i numeri, le capacità, le risorse, gli strumenti per impegnarsi ancora di più nella lotta contro la criminalità, per impegnarsi non soltanto dentro il carcere, ma anche fuori del carcere”, anche in relazione all’ampio settore dell’area penale esterna che vede coinvolte, in Basilicata, quasi mille persone. “Non lasciate soli le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria”, conclude Capece: ““servono regole ferree per ristabilire ordine e sicurezza nelle carceri, attuando davvero quella tolleranza zero verso i detenuti violenti che, anche in carcere, sono convinti di poter continuare a delinquere nella impunità assoluta! Qui serve, forte ed evidente, la presenza dello Stato, che non può tollerare questa diffusa impunità, e servono provvedimenti urgenti ed efficaci!”.