Avevano impiantato una coltivazione di marijuana proteggendola con una sorta di barriera fatta di rovi e sterpaglie. Pasquale Fossari, di 51 anni, con precedenti, e il nipote Francesco Fossari, di 26, incensurato, sono stati arrestati dai carabinieri a Melicucco con l'accusa di coltivazione di sostanza stupefacente.
I militari di Cinquefrondi, nel corso di un servizio di perlustrazione svolto insieme ai Cacciatori dello Squadrone Eliportato di Vibo Valentia, in una zona impervia tra Anoia e Melicucco, hanno avvertito dei rumori e movimenti anomali assieme forte odore di marijuana. Avvicinandosi al luogo si sono trovati di fronte un vero e proprio muro impenetrabile di rovi e sterpaglie individuando, però, una "porta" naturale, creata con piante e legna, dalla quale si accedeva ad un tunnel scavato per circa 30 metri.
Il percorso ha condotto ad uno spiazzale aperto ma protetto da pareti naturali. In quel luogo i militari hanno trovato vari filari con tubi di irrigazione del tipo "a goccia" per la coltivazioni di numerose piante di marijuana, di piccola e media dimensione. I due "coltivatori" hanno tentato di nascondersi tra le sterpaglie, senza riuscire però a dileguarsi. Zio e nipote hanno anche tentato di raccogliere tutte le piante dentro a sacchetti in plastica, per poi gettarli il più lontano possibile.
Tutte le 211 piante di canapa indiana presenti e in stato di crescita sono state ritrovate assieme a strumenti, attrezzi e prodotti, compresi medicine e fertilizzanti, per la coltivazione e cura delle piante. L'area era anche dotata di un sistema di irrigazione "automatico" che non necessitava una costante presenza.
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