Diego Tommasi non c’è più. La Calabria perde il padre di mille battaglie e di nuove politiche a sostegno dell’ambiente. Io perdo un amico vero, un maestro, un uomo con cui avevo il piacere di confrontarmi quotidianamente.
È quanto dice il Consigliere regionale, Giuseppe Graziano, ricordando il Presidente di Alleanza Ecologica per l’Italia, protagonista assoluto dei Verdi nel periodo di massimo splendore del partito, già Assessore Regionale alle Politiche Ambientali della Calabria nonché coordinatore degli assessori regionali all’Ambiente e Protezione civile delle Regioni Italiani prematuramente scomparso stamani nella sua casa di Rende.
“Una nuova idea di Ecologia del fare che si fonda su proposte strategiche di prospettiva in tema di Green Economy, di sostenibilità ambientale e sociale, di energie rinnovabili, ricerca e lavoro”, queste erano parole che Diego Tommasi – ricorda ancora Graziano – diceva non ieri ma negli anni duemila. Fu un innovatore lungimirante nel settore ambientale e del paesaggio, nonché profondo conoscitore del ciclo dei rifiuti e delle acque. Una politica, la sua, dei fatti e della concretezza, molto lontana da quella gridata e populista.
Ideologicamente e politicamente avrebbe meritato spazi e riconoscimenti maggiori negli ultimi anni adeguati alle sue capacità. Il mio pensiero, oggi, è alla moglie Ester e ai figli Silvia e Paolo, che sapranno e dovranno essere orgogliosi di Diego; di un uomo – sottolinea Graziano - che ha inciso e marcato profondamente le politiche ambientali della Calabria dettando gli indirizzi che ancora oggi stanno alla base della programmazione regionale di settore.
Diego – conclude il Consigliere regionale - mi è stato sempre molto vicino ed io ho cercato di esserlo con lui. È per una sua felice intuizione che mi sono ritrovato ad affiancarlo in Regione come dirigente del settore ambiente. Ci sentivamo quasi quotidianamente per parlare delle politiche ambientali regionali che erano sempre conditi dei suoi preziosi consigli politici. Era dotato di una singolare intelligenza e di un’arguzia non comune. La sua figura mancherà alla Calabria
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