I candidati alla presidenza della Regione Calabria sono impegnati in questi giorni nei loro incontri e snocciolano ognuno i propri programmi e progetti per il futuro di questa Regione.
A tutti vorremmo ricordare il caposaldo che dovrebbe guidare la loro azione di governo regionale: migliorare le condizioni di una Regione che ha il triste primato di essere la peggiore regione europea nei maggiori indicatori economico e sociali.
Uno degli aspetti che ci preme sottolineare (ben vengano le proposte sul turismo, sull’agricoltura, sull’ambiente, ecc.) è la capacità dei quattro candidati di dire NO alla disarticolazione dello Stato Italiano attraverso il regionalismo differenziato.
Chi saprà dire NO alle imposizioni ai diktat dei partiti e organizzazioni politiche di riferimento?
Chi si prenderà l’onere/onore di difendere la Calabria nelle sedi opportune (Conferenza Stato-Regioni in primis) votando a sfavore di qualsiasi iniziativa volta a depauperare di risorse la nostra Regione (e in generale le regioni del Sud Italia)?
Chi avrà il coraggio di ergersi a strenuo difensore dei diritti dei calabresi di avere le stesse risorse delle altre regioni (in base, appunto, alla definizione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni) per asili nido, trasporti, servizi in generale, magari incatenandosi (non a parole, ma nei fatti) davanti Montecitorio?
Nel recente passato abbiamo visto una Regione ASSENTE al tavolo in cui si decideva il futuro dell’assetto istituzionale del paese. Cosa farà il prossimo governatore ?
Basta!! Siamo stanchi di vedere governatori calabresi che accettano gli ZERI AL SUD obbedendo ai partiti nazionali e che svendono i diritti dei cittadini calabresi sui tavoli romani. La Calabria ha bisogno di un GOVERNATORE DISOBBEDIENTE che, proprio come fanno i governatori padani, sappia imporre al Governo ed all’Unione Europea il diritto dei calabresi ad avere riconosciuti gli stessi servizi per qualità e quantità di tutti gli altri cittadini italiani proprio per come previsto dalla Costituzione Italiana. Sono queste le discussioni da fare altro che autonomie e regionalismi del diavolo.
Ai candidati sostenuti dai partiti nazionali chiediamo quindi di conoscere le azioni ed i programmi che intendono attuare per tutelare gli interessi dei calabresi e come intendono difendere i calabresi dalla voracità prenditutto del PUN (Partito Unico del Nord) che è ramificato in tutti i livelli burocratici e politici del paese. Un PUN, che ricordiamo, è composto non solo dalla Lega, ma anche da buona parte degli esponenti meridionali di PD,FI,M5S,FDI i quali quando si tratta di votare a favore di Tav, Mose, Autostrade e Alta Velocità del Nord lo fanno senza batter ciglia senza mai essere presenti, invece, quando bisogna combattere per imporre interventi a difesa dei calabresi.
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