di MASSIMO PINNA
Legge regionale anti-ludopatia, c’è chi dice no. Un esercizio commerciale di Amaroni viene multato di 8 mila euro per violazione della legge che vieta le slot machine, ma il gestore interviene pubblicamente per criticare l’impianto e soprattutto l’applicazione della legge.
“Intanto, la legge opera una odiosa discriminazione tra noi che gestiamo i bar e i tabacchini che come i grandi centri commerciali sono esentati dal divieto. Risultato, la gente che vuole giocare, tralasciando il fatto che lo può fare online, o va ai tabacchini, o lascia i paesini per andare a giocare nei centri commerciali”. Insomma, “si sposta solo il gioco e le poche risorse economiche che ancora circolavano nei paesini finiscono altrove”. Invero, il problema sollevata da Amaroni, era stato già riscontrato mesi fa dalle grandi organizzazioni datoriali del settore. La stessa Sapar del presidente Domenico Distante, sulla falsariga di quanto poi accaduto nella Puglia, dove il consiglio regionale ha apportato alcune modifiche che vanno incontro alle esigenze della categoria di salvare posti di lavoro, si era resa protagonista di una battaglia contro la normativa regionale giudicata inutile e dannosa, anzi, paradossalmente pro-criminalità incentivando il "nero".
In Calabria, dopo mesi di dialogo tra Regione e Sapar, la trattativa, nata sulla base di alcune promesse e rassicurazioni, si è però arenata. Nessuna modifica ad oggi è stata approvata dalla Calabria. Le promesse sono rimaste solo parole al vento. E non si prevede che in questo finale di consiliatura lo si faccia. Sarà sicuramente oggetto di trattazione da parte del nuovo consiglio regionale che sarà eletto alle imminenti elezioni regionali. Ma intanto resta il problema. Il primo, al limite della costituzionalità, della discriminazione tra differenti tipologie di esercizi, la seconda sul distanziometro.
E la terza, che viene fatta propria dall’operatore multato ad Amaroni è forse la più grave, se risultasse comprovata da chi di competenza. Ovvero, “a me, come a tanti altri risulta, lo abbiamo visto con i nostri occhi, che, per quanto riguarda la provincia di Catanzaro, in tantissimi posti e comuni le macchinette per giocare nei bar rimangono accesi e i clienti di fatto le utilizzano. Solo – la grave denuncia – ad Amaroni e a Girifalco, siamo stati vessati e adesso come nel mio caso veniamo pesantemente multati”. In conclusione, “non è giusto, la legge deve essere uguale per tutti, per tutti i comuni ma anche per tutti gli esercizi, è una beffa che i tabacchi e i centri commerciali si e noi no".
"La nostra Regione – denuncia – opera di fatto contro i piccoli, facendo morire la nostra economia e arricchendo le lobby dei grandi interessi”.
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