"Nessun accorpamento in vista per musei, parchi archeologici e immobili/complessi monumentali statali di Calabria e Sardegna". È la rassicurazione dei senatori Margherita Corrado e Gianni Marilotti, della commissione Cultura di Palazzo Madama.
"La riorganizzazione del Ministero Beni Culturali, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale martedì 7 agosto, e che sarà in vigore dal 22 - aggiungono Corrado e Marilotti - cambia la denominazione 'Poli museali' in 'Direzioni territoriali delle reti museali' e ne riduce il numero, portandolo a dieci, mediante l'associazione di alcune regioni limitrofe in coppie. Gli uffici di Calabria e Sardegna, però, e per ovvie ragioni, continueranno a fare capo ciascuno alla propria Direzione, come già i rispettivi Poli".
Per i due parlamentari, "una leggerezza nell'uso della punteggiatura nel comunicato stampa del Mibac ha generato confusione, a causa dell'utilizzo della congiunzione 'e' in luogo del punto e virgola, ma gli atti ufficiali non lasciano dubbi e il conto totale assommerebbe a nove se Calabria e Sardegna fossero state unite. Nessun accorpamento degli istituti e luoghi della cultura e altri immobili/complessi statali di territori fisicamente e culturalmente distanti, dunque. E nessuna ipotesi di trasferimento del personale dal Continente nell'Isola, né viceversa".
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