"Ho ribadito le molteplici ragioni ostative rispetto all'utilizzo del nostro porto finalizzato a tale attività, con grande chiarezza, per l'assenza di presidi essenziali che non consentono di garantire la sicurezza sanitaria né ai migranti né alla comunità; per la collocazione del porto dentro il tessuto urbano; per la palese insensatezza di una scelta che nulla ha a che fare con l'accoglienza seria ma che risponde, più che altro, a logiche protezioniste che dovrebbero rimanere distanti da un tema importante e delicato come quello delle migrazioni".
Lo ha scritto in un post sulla sua pagina facebook il sindaco di Corigliano Rossano, Flavio Stasi, a conclusione della riunione fiume tenutasi ieri sera in Prefettura a Cosenza sulla questione della nave Aurelia, destinata alla quarantena dei migranti in arrivo, che nella tarda mattinata di oggi approderà nel porto di Corigliano. Alla riunione hanno presenziato il Prefetto, tutte le forze dell'ordine, l'Autorità Portuale.
"Il confronto - ha scritto Stasi - è stato molto acceso, ovviamente nel rispetto dei ruoli istituzionali. Non posso non dare atto al Prefetto di aver preso in carico le perplessità espresse e di averle riportate al capo dipartimento competente del Ministero, chiedendo una mediazione rispetto alla scelta effettuata. Il risultato di tale mediazione è rappresentato dal fatto che la nave non avrebbe stazionato presso la banchina, bensì 'in rada', ovvero al largo in punti predefiniti lungo la costa, distante dalle cinque alle undici miglia dal porto, recandosi in banchina solo per rifornimenti ed imbarchi".
Una soluzione che non soddisfa Stasi. "Come ho ribadito allo stesso tavolo in prefettura - ha scritto - questa soluzione non ci soddisfa perché il nostro problema non è non avere migranti nel porto, come se si trattasse di untori da scongiurare e non di persone da accogliere, bensì quello di essere in grado di garantire servizi essenziali, assistenza seria e sicurezza igienico-sanitaria per i migranti e per la nostra comunità. Le ragioni per le quali è impossibile (nostro malgrado) realizzare tali condizioni nel nostro porto le conoscono bene coloro che, negli anni, non hanno realizzato alcun investimento sulla struttura di Corigliano-Rossano, presso la quale attualmente non sono presenti servizi primari come l'acqua potabile, l'illuminazione, gli impianti antincendio. Le ragioni dell'insensatezza (e iniquità) di tale scelta sono state pertanto ulteriormente ribadite a tutti i livelli istituzionali"
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