'Ndrangheta, la locale di Rho e il boss col reddito di cittadinanza: chieste 40 condanne

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Tribunale di Milano
  29 settembre 2023 10:05

Una 'ndrangheta sempre più presente e attiva in Lombardia. Numerosi e pesanti le condanne richieste, da parte della Procura di Milano, per il clan del boss 75enne Gaetano Bandiera, che tentava di ricostituire la locale di Rho. Per Bandiera sono stati chiesti 16 anni di carcere, ma in totale le richieste di condanna per il clan sono 40.

Il processo, con rito abbreviato, è incentrato proprio sul tentativo, da parte del clan, della ricostituzione di una locale di 'ndrangheta a Rho. E' emerso anche il fatto che il boss Bandiera percepiva il reddito di cittadinanza. Le modalità, portate avanti dalla consorteria per ricostituire la locale, sarebbero state, secondo gli inquirenti, violente e intimidatorie. Pizzo, teste di maiale lasciate fuori dalla porta, ma anche traffici di stupefacenti e armi. Non mancavano, sempre secondo la magistratura inquirente, anche tentativi di agganciarsi al mondo delle imprese.

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Al centro dell'inchiesta anche il ruolo di una donna, Caterina Giancotti (46enne), ritenuta ai vertici della cosca, che avrebbe fatto da "reggente" insieme a Cristian Bandiera, figlio del boss Gaetano. Per la Giancotti sono stati chiesti 14 anni, mentre per Cristian Bandiera 18 anni. L'inchiesta è stata condotta dal pubblico ministero della Direzione Distrettuale Antimafia di Milano, Alessandra Cerreti. I 47 arresti che hanno seguito le indagini nel 2022 erano stati portati a termine dal personale della Squadra Mobile di Milano.

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E' attesa per novembre la sentenza del Gup, Anna Magelli. Il boss Bandiera aveva già ricevuto la condanna a 13 anni, nel 2010, nell'ambito della storica inchiesta "Infinito". Intercettato telefonicamente, il boss Bandiera diceva: "La legge è tornata, la 'ndrangheta è tornata a Rho". Il capo clan aveva, secondo gli inquirenti, la "dote superiore di Santa", mantenendo legami con le cosche di 'ndrangheta calabrese in tutta la Lombardia. Nel 2020 la famiglia aveva richiesto e ottenuto il reddito di cittadinanza. Si attende ora l'evoluzione del procedimento per capire se le richieste di condanna verranno accettate o modificate. 

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