Oggi su iniziativa e promozione del Comitato Spontaneo "Piazza Spirito santo" il Centro storico di Cosenza ha rivissuto dopo decenni tutta la goliardia e la simbologia legata alla "Morte di Carnevale" ossia il passaggio dal vecchio al nuovo e il voler esorcizzare attraverso la "risata" la malattia e la morte.
Una tradizione seicentesca legata alla "Commedia dell’Arte" e a quella folkloristica
tipica del popolo di Napoli, tale evento la "Morte di Carnevale", veniva celebrata il martedì che precede l'inizio della Quaresima.
La sera del martedì grasso veniva bruciato un fantoccio come vittima designata, che morendo purificava la comunità, di modo che si potesse intraprendere un nuovo anno sotto buoni auspici.
Le ceneri ottenute per mezzo del rogo erano poi seppellite, come fecondo concime sacro per la terra.
La morte del fantoccio poneva termine al periodo degli sfrenati festeggiamenti e costituiva un augurio per il nuovo anno in corso.
Un augurio a tutti i partecipanti che hanno regalato un sorriso a grandi e piccini.
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