Si sono appena conclusi gli interrogatori in carcere di Rosa Vespa, 51enne di Cosenza, e del marito Aqua Moses, 43enne, di origini senegalesi. I due sono accusati del rapimento di una neonata. La piccola, di appena un giorno, è stata portata via nel tardo pomeriggio di martedì dalla clinica “Sacro Cuore” di Cosenza. Questa mattina si è svolta l’udienza di convalida della coppia nel carcere di Cosenza davanti al Giudice per l’udienza preliminare Claudia Pingitore e alla presenza dei legali dei due arrestati, gli avvocati Teresa Gallucci e Gianluca Garritano. Rosa Vespa ha risposto per oltre un’ora alle domande del giudice, ma su molti aspetti non ha saputo dare alcuna spiegazione delle motivazioni del rapimento. Il suo racconto è stato interrotto anche da momenti di pianto in cui la commozione ha preso il sopravvento. Vespa ha detto di non aver pianificato alcun rapimento, ma dal suo racconto è emerso che ha finto una gravidanza per nove mesi. Da qui l’acquisto di indumenti per il bimbo, dei decori, le foto e i post. La donna ha escluso un coinvolgimento di terze persone ed ha precisato che non ha mai voluto farle del male.
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