È stata inviata a Monsignor Giovanni Checchinato, Arcivescovo della Diocesi di Cosenza-Bisignano, una lettera scritta per sostenere la conservazione dell'altare in legno situato nella chiesa dei SS Roberto e Biagio a Camigliatello Silano, un grande ceppo di legno di pino che segue la forma dell’abside e si inserisce in maniera naturale in tutto il contesto.
"Vogliamo esprimere il nostro dissenso - scrivono gli oltre 200 firmatari, tutti residenti locali - per il progetto che prevede la sostituzione dell’altare con uno rettangolare in pietra che mal si inserirebbe nel contesto, con la speranza e l’augurio che non si faccia VIOLENZA a cio` che di piu` caro, di piu` bello e di piu` particolare noi tutti abbiamo nella nostra chiesa! Non possiamo accettare di subire una STERILE APPLICAZIONE NORMATIVA, l’adeguamento liturgico (comunque auspicabile) puo` essere attuato senza stravolgere il contesto a cui tutti siamo fortemente legati.
Il legno dell’altare racconta la storia della chiesa e della nostra religiosita`, e` elemento IDENTITARIO della nostra Sila e parte viva delle nostre suggestive montagne.
E` oggetto di ammirazione da parte dei tanti turisti che frequentano la chiesa e motivo di grande orgoglio per i parrocchiani che ne riconoscono non solo l’oggettiva bellezza, ma la naturale contestualizzazione sia per la forma che per il materiale con cui e` realizzato.
Il nostro altare, che non e` un “SEMPLICE PEZZO DI LEGNO” e la chiesa tutta custodiscono: ricordi, preghiere, emozioni, inquietudini, apprensioni, gioie e dolori di un’intera comunita`.
Il nostro GRUPPO e` nato in maniera spontanea e vuole dare voce ai tanti parrocchiani (e non solo!) accomunati dallo stesso desiderio: proteggere l’armonia, la bellezza e l’identita` della nostra chiesa!
Chiediamo dunque che si possa addivenire ad un compromesso, nel rispetto delle esigenze liturgiche da un lato e del forte legame che noi silani nutriamo per il nostro altare e per la chiesa tutta, dall’altro.
La suddetta richiesta, di NON STRAVOLGERE l’interno della nostra chiesa, la avanziamo con grande FORZA POPOLARE per evitare una ulteriore, profonda delusione dopo l’intitolazione del centro sociale al compianto Mons. Nole’.
Sia chiaro, in quanto nostro pastore lo abbiamo apprezzato, stimato ed amato molto, ma il CENTRO SOCIALE ha una riconosciuta ed acclarata paternita` in Padre VITTORINO VIVACQUA , parroco e guardiano che per 24 anni ha curato con amore infinito la nostra comunita`, lasciando segni tangibili della sua profonda azione pastorale. Tutto cio` che ha fatto per la realizzazione del CENTRO SOCIALE e` vivo nella memoria di tutti!
In tanti hanno esclamato: “IL CENTRO SOCIALE E` DI PADRE VITTORINO”! E` una ferita ancora aperta e ci rammarichiamo di non esserci mossi in tempo per fermare l’intitolazione!
Ci affidiamo alla Sua comprensione e benevolenza - concludono - affinche´ si possa trovare una soluzione condivisa e qualora lo ritenesse opportuno ed utile , una nostra rappresentanza sara` lieta di incontrarLa.
Grazie per l’attenzione".
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