Nubifragio e grandinata nel cosentino: ingenti danni alle coltivazioni

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Il Segretario Fai Cisl Cosenza Antonio Pisani: «Vicini alle imprese e ai lavoratori in questo difficile momento».

  14 giugno 2021 12:19

La Fai Cisl Cosenza esprime vicinanza e solidarietà alle imprese agricole, ai lavoratori e alle loro famiglie colpite dal violento nubifragio con grandinata che si è abbattuto nelle scorse ore in tutta la provincia, in particolare nell’area del cassanese e della Piana di Sibari.

«Non è ancora chiara l’entità dei danni, certamente è un duro colpo per tutto il settore agricolo del nostro territorio», spiega il Segretario Generale della Fai Cisl di Cosenza Antonio Pisani. «Si tratta di un evento drammatico, in un momento cruciale per il lavoro agricolo della nostra provincia, impegnato nella campagna delle drupacee, in quella vitivinicola ed in altre coltivazioni.

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Purtroppo – continua Pisani – questi fenomeni estremi si stanno verificando con un’elevata frequenza e i danni potrebbero essere tali da mettere a rischio, per molte aziende, l’intera produzione. Parliamo di aziende già in forte difficoltà, costrette ad affrontare sia le conseguenze dovute al Covid-19, sia la concorrenza sleale da parte dei produttori esteri, in termini di regole, standard di qualità e costo della manodopera.

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Bisogna dare pieno sostegno alle imprese affinché possano al più presto rialzarsi e tornare alle loro attività. Occorre anche tutelare i livelli occupazionali e di reddito, perché molti lavoratori rischiano di saltare la stagione di raccolta. Non possiamo che essere molto preoccupati per questa ennesima battuta d’arresto per la nostra economia agricola, specie in un territorio e in un settore dove il lavoro è spesso precario e in cui molti lavoratori vivono in condizioni vicine alla soglia di povertà.

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Per questo motivo – conclude il Segretario Generale della Fai Cisl Cosenza rivolgiamo il nostro appello alle istituzioni, invitandole ad intervenire al più presto, attivando tutti gli strumenti necessari a garantire pronti ristori, per dare una prima boccata d’ossigeno ad un comparto che costituisce un punto determinante per l’economia del territorio e la sola fonte di reddito per migliaia di famiglie».

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