Occhi puntati su Lsu e Lpu, a Cassano Allo Jonio vertice con la Bruno Bossio

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Lsu Lpu Bruno Bossio a Cassano
  03 febbraio 2020 16:55

Su invito dei lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità che da circa venticinque anni prestano la loro opera presso il Comune di Cassano All’Ionio, l’onorevole Enza Bruno Bossio, parlamentare del PD, è intervenuta nel salone di rappresentanza “Gino Bloise”, forte delle sue conoscenze in materia, per fare il punto della situazione sul problema della loro stabilizzazione. Al confronto hanno partecipato anche il sindaco Gianni Papasso, il vice sindaco Mungo e gli assessori Bianchi e Sposato, il segretario generale Antonio Fasanella e per la Cgil, il sindacalista Vincenzo Casciaro. La Bruno Bossio, che nelle sedi deputate anche con proprie iniziative parlamentari ha seguito la vicenda dei precari, nel suo argomentare sulla questione ha riferito che, nella fattispecie, sia lo Stato, sia la Regione Calabria, ad oggi hanno storicizzato le risorse affinché entro il termine ultimo del 31 dicembre dell’anno in corso gli enti locali utilizzatori di tale forza lavoro dovranno procedere alla stabilizzazione dei precari. Complessivamente, la “dote” per ciascun lavoratore ammonta a oltre 13 mila euro.

Un dato che però non li soddisfa, hanno lamentato coralmente i lavoratori interessati, in quanto con tale situazione verrebbero stabilizzati a sole 17 ore mensili, ai quali si aggiungerebbero altre quattro ore derivanti da risorse messe a disposizione dall’amministrazione comunale, per come ha tenuto a ribadire il sindaco Papasso, pari a 250 mila euro. Al comune di Cassano, in totale sono 77, tra Lsu e Lpu, i lavoratori in forza nei vari settori in cui si articola l’attività dell’ente locale.

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Dalla discussione e dagli interventi che si sono susseguiti, si è giunti alla conclusione che intanto, è opportuno attivare le procedure necessarie per giungere alla stabilizzazione, che significa il passaggio a tempo indeterminato di questi lavoratori nell’organico del comune e magari, contestualmente, provare a mettere in campo altre azioni “diplomatiche” attraverso le rappresentanze sindacali per fare leva sul nuovo governo regionale, al fine di verificare se possano esistere le condizioni per poter implementare ulteriormente le risorse finanziarie per procedere all’eventuale incremento dell’orario di lavoro e di conseguenza del salario mensile per ciascuno.

 

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