Occhiuto resiste: "L'unità è un valore ma non è essenziale. Sono in missione"

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Mario Occhiuto
  12 ottobre 2019 12:09

È il day after. Dopo il veto calato dalla Lega, nel capoluogo regionale, Mario Occhiuto non si tira indietro e va avanti con il tour elettorale incontrando i comitati. La sintesi è che il sindaco di Cosenza resta in campo, pur non potendo essere più il candidato del centrodestra unito. "L'unità è un valore ma non è essenziale", ha detto parlando con i giornalisti. 

"Noi siamo partiti già da tempo, in Calabria è possibile cambiare. Una scelta non tanto sulla persona, ma basata su quello fatto a Cosenza. Abbiamo un progetto politico, senza condivisione andremo avanti lo stesso. Dobbiamo parlare ai calabresi".

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Dopo aver detto che l'unità è solo uno strumento contrasta "i candidati calati dall'alto. Le cose belle, come questa candidatura, spesso sono contrastate. Mi sembra una cosa assurda. Noi ci mettiamo in discussione. Non è una questione personale".  E sulle pendenze giudiziarie, il vero motivo del freno leghista, Occhiuto risponde: "Chiunque lavora si fa dei nemici, ci sono denunce. Mi sorprende che questo arrivi da un partito che ha fatto del garantismo un valore", riferendosi alla Lega. 

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Occhiuto ha fatto riferimento alla base "civica" a suo sostegno e ha aggiunto: " La mia candidatura è una missione, non per gestire il potere"

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A scortare Occhiuto, c'erano il fratello Roberto e i consiglieri regionali Tallini e Parente, con una delegazione di Ciconte e l'ex capogruppo Lorenzo Costa.

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